Brocca da farmacia Casteldurante, metà del XVI secolo Maiolica policroma. Altezza cm 21,3. Ottimo stato; piccole sbeccature Brocca a ventre ovoidale, versatore a tubetto e manico a nastro. Frontalmente, nella zona mediana si dispone orizzontalmente un largo cartiglio con lindicazione farmaceutica «Sy°. DE. STICADOS». Sul manico è dipinto lemblema farmaceutico composto da una doppia croce e da uno scudo che racchiude un gallo sormontato dalle iniziali «A» e «C». Lopera appartiene ad una serie nota come «farmacia del gallo», per lemblematica apposta sul manico, della quale si conservano diversi esemplari in raccolte pubbliche e private. Non meno interessante è la veste decorativa che si fonda sulle cosiddette «Foglie», celebrate dal cavaliere durantino Cipriano Piccolpasso nel suo manoscritto sull «Arte del vasaio» 1, composto intorno alla metà del 500. Si tratta di una decorazione che dalla metà del 500 prende piede in molte officine italiane, ma che in quelle marchigiane, specie durantine, diventano «cerquate» assumendo così una valenza «roveresca» 1PICCOLPASSO CIPRIANO, I tre Libri dellarte del vasaio, Pesaro 1879, Tav. 28, Fig. 96
Brocca da farmacia Casteldurante, metà del XVI secolo Maiolica policroma. Altezza cm 21,3. Ottimo stato; piccole sbeccature Brocca a ventre ovoidale, versatore a tubetto e manico a nastro. Frontalmente, nella zona mediana si dispone orizzontalmente un largo cartiglio con lindicazione farmaceutica «Sy°. DE. STICADOS». Sul manico è dipinto lemblema farmaceutico composto da una doppia croce e da uno scudo che racchiude un gallo sormontato dalle iniziali «A» e «C». Lopera appartiene ad una serie nota come «farmacia del gallo», per lemblematica apposta sul manico, della quale si conservano diversi esemplari in raccolte pubbliche e private. Non meno interessante è la veste decorativa che si fonda sulle cosiddette «Foglie», celebrate dal cavaliere durantino Cipriano Piccolpasso nel suo manoscritto sull «Arte del vasaio» 1, composto intorno alla metà del 500. Si tratta di una decorazione che dalla metà del 500 prende piede in molte officine italiane, ma che in quelle marchigiane, specie durantine, diventano «cerquate» assumendo così una valenza «roveresca» 1PICCOLPASSO CIPRIANO, I tre Libri dellarte del vasaio, Pesaro 1879, Tav. 28, Fig. 96
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