D'ANNUNZIO, Gabriele. Due lettere autografe firmate, inviate dall'Immaginifico al legale che aveva l'incarico di parare la sua pirotecnìa di malestri, ma che proprio per questo finì per aggiungersi alla lista infinita dei creditori che aveva il compito di tenere a bada, cioè l'Avvocato F. G. Coselschi: nella prima, una pagina 4o datata Marina di Pisa: 25 ottobre 1904 , gli scrive di incongruenze subite durante la messa in scena di suoi lavori drammatici in Sud America ( La Compagnia della Guardia rappresentò nell'America meridionale la mia tragedia, senza chiedere alcun permesso. Guadagnò in poche sere 34.000 lire. La Società degli autori ha invano chiesto almeno il 10 su quella somma! Siate voi giudice ); la seconda, tre pagine 8o picc. su carta intestata PER NON DORMIRE (busta con indirizzo autografo acclusa), Firenze: 15 marzo 1909 , è invece scritta al momento del traumatico abbandono della Capponcina, che prelude ormai al dorato ma cogentissimo esilio, per debiti, in terra di Francia (il Vate ne tornerà solo col quanto mai opportuno "maggio radioso"): mio caro amico e patrono, lascio la villa della Capponcina e la Toscana. Vado a vivere altrove. Per ciò prendo la irrevocabile determinazione di rendere tutta la suppellettile artistica che riempie le stanze della villa in Settignano. E ti do incarico formale di procurarmi un esperto venditore . Unita, la pietra tombale apposta all'infinita estate alcionia: la minuta autografa della ricevuta che suona, così, quasi lugubre: Ricevo dal signor Avv. F. G. Coselschi la somma di L.re 900 (novecento), pigione del primo trimestre per la villa mobiliata che egli prende in affitto dal 1o novembre 1909 al 30 aprile 1910 : una pagina 80 datata Marina di Pisa, 1o novembre 1909 . Bellissimo, quasi commovente insieme. (3)
D'ANNUNZIO, Gabriele. Due lettere autografe firmate, inviate dall'Immaginifico al legale che aveva l'incarico di parare la sua pirotecnìa di malestri, ma che proprio per questo finì per aggiungersi alla lista infinita dei creditori che aveva il compito di tenere a bada, cioè l'Avvocato F. G. Coselschi: nella prima, una pagina 4o datata Marina di Pisa: 25 ottobre 1904 , gli scrive di incongruenze subite durante la messa in scena di suoi lavori drammatici in Sud America ( La Compagnia della Guardia rappresentò nell'America meridionale la mia tragedia, senza chiedere alcun permesso. Guadagnò in poche sere 34.000 lire. La Società degli autori ha invano chiesto almeno il 10 su quella somma! Siate voi giudice ); la seconda, tre pagine 8o picc. su carta intestata PER NON DORMIRE (busta con indirizzo autografo acclusa), Firenze: 15 marzo 1909 , è invece scritta al momento del traumatico abbandono della Capponcina, che prelude ormai al dorato ma cogentissimo esilio, per debiti, in terra di Francia (il Vate ne tornerà solo col quanto mai opportuno "maggio radioso"): mio caro amico e patrono, lascio la villa della Capponcina e la Toscana. Vado a vivere altrove. Per ciò prendo la irrevocabile determinazione di rendere tutta la suppellettile artistica che riempie le stanze della villa in Settignano. E ti do incarico formale di procurarmi un esperto venditore . Unita, la pietra tombale apposta all'infinita estate alcionia: la minuta autografa della ricevuta che suona, così, quasi lugubre: Ricevo dal signor Avv. F. G. Coselschi la somma di L.re 900 (novecento), pigione del primo trimestre per la villa mobiliata che egli prende in affitto dal 1o novembre 1909 al 30 aprile 1910 : una pagina 80 datata Marina di Pisa, 1o novembre 1909 . Bellissimo, quasi commovente insieme. (3)
Try LotSearch and its premium features for 7 days - without any costs!
Be notified automatically about new items in upcoming auctions.
Create an alert