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Auction archive: Lot number 18

Giacomo Favretto (Venezia 1849 - 1887

Estimate
€80,000 - €120,000
ca. US$88,279 - US$132,419
Price realised:
n. a.
Auction archive: Lot number 18

Giacomo Favretto (Venezia 1849 - 1887

Estimate
€80,000 - €120,000
ca. US$88,279 - US$132,419
Price realised:
n. a.
Beschreibung:

Giacomo Favretto (Venezia 1849 - 1887) VENDITRICE DI UCCELLI 1881 circa firmato in basso a destra olio su tela cm 95x61,2 sul retro: firmato sul telaio, due timbri in ceralacca THE BIRD SELLER circa 1881 signed lower right oil on canvas 37 ½ by 24 1/16 in on the reverse: signed on the stretcher, two wax seals Provenienza Torino, collezione Delleani Milano, collezione privata Bibliografia E. Somare, I grandi maestri del colore. Giacomo Favretto , Bergamo 1938, p. 8; p. 20, tav. V Catalogo Bolaffi della pittura italiana dell’800 , n. 6 , Torino 1976, p. 124. G. Perocco, R. Trevisan, Giacomo Favretto , Torino 1986, p. 137, tav. 121. R. Trevisan, Giacomo Favretto 1849-1887 , Scorze (VE) 1999, p. 151 Nella raccolta di Mario Rossello noto collezionista di arte italiana dell’Ottocento, non potevano mancare le opere di Giacomo Favretto che, assieme a Guglielmo Ciardi aveva contribuito a rimettere in moto la ricerca pittorica veneziana interrottasi dopo i fasti vedutisti. Per la sua raccolta Rossello aveva voluto il dipinto Venditore di uccelli (1880), che, assieme ad Amor rustico, presentato nel 1879 alla mostra dell’Accademia di Brera con il titolo L’amore tra i polli, e entrato nelle collezioni della Provincia di Milano grazie al sorteggio degli acquisti effettuati dalla Società per le Belle Arti. Un soggetto che tra fine anni Settanta e primissimi anni Ottanta contribuì a incrementare il successo del pittore veneziano grazie alla capacità di narrare. Gli interni borghesi della seconda metà degli anni Settanta sia di abitazioni (I miei cari; La famiglia a tavola) che di negozi (La ricetta. Interno di farmacia), lasciano il posto a botteghe con il pavimento di terra battuta o a bancarelle improvvisate lungo i vicoli veneziani. Se il Venditore di uccelli è ambientato in un interno spoglio, animato da diverse persone, tra cui l’uomo intento a corteggiare una delle giovani che lavorano nella bottega, nella Venditrice di uccelli la scena si svolge all’aperto, lungo il passaggio di una stretta calle. Approfittando del sole estivo, la giovane venditrice porta fuori dalla bottega umida e buia la sua merce e si siede tra le molteplici gabbiette di legno di varie dimensioni e forme con la schiena appoggiata al muro esterno dell’edificio. Il pittore la ritrae mentre volge lo sguardo verso due piccioni che, posatisi su un mastello capovolto, tubano tra le gabbie dei canarini. Simile a questo soggetto è L’imbeccata ai piccioni, 1882, proveniente dalla raccolta di Giovanni Treccani degli Alfieri, conferma ulteriore dell’interesse di Favretto per questi volatili a cui aveva da poco dedicato anche uno studio anatomico sull’estensione delle ali. Il passaggio di questi dipinti in prestigiose collezioni dimostra quanto le opere di Favretto abbiano sempre goduto di un buon mercato tra gli amanti di pittura italiana del secondo Ottocento. Anche il dipinto qui proposto vanta il passaggio dalla raccolta Delleani di Torino e da quella del milanese Vittorio Duca. Il fatto che, come ricordato da Camillo Boito in occasione dell’improvvisa scomparsa avvenuta nel 1887 a trentotto anni, Favretto fosse una persona ≪senza rancori, senza invidie, senza ambizioni, senza puntigli≫ (C. Boito, La Mostra Nazionale di Belle Arti in Venezia, in “Nuova Antologia”, Anno XXII, III serie, vol. XII, fasc. XXI, Roma, 1 novembre 1887), lo si percepisce anche nella piacevolezza della sua pittura, la cui influenza sarà tale tra colleghi veneti quali Ettore Tito Alessandro Milesi Pietro Fragiacomo Luigi Nono da suscitare in essi il desiderio di proseguire nella divulgazione del realismo popolare veneziano contribuendo in qualche modo ad accrescere anche la sua fama e la sua memoria. Mario Rossello’s famed collection of nineteenth-century Italian art certainly could not lack works by Giacomo Favretto who, along with Guglielmo Ciardi had made a major contribution to relaunching a Venetian painting style that had been interrupted after the lavish vedut

Auction archive: Lot number 18
Auction:
Datum:
29 Oct 2019
Auction house:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italy
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
Beschreibung:

Giacomo Favretto (Venezia 1849 - 1887) VENDITRICE DI UCCELLI 1881 circa firmato in basso a destra olio su tela cm 95x61,2 sul retro: firmato sul telaio, due timbri in ceralacca THE BIRD SELLER circa 1881 signed lower right oil on canvas 37 ½ by 24 1/16 in on the reverse: signed on the stretcher, two wax seals Provenienza Torino, collezione Delleani Milano, collezione privata Bibliografia E. Somare, I grandi maestri del colore. Giacomo Favretto , Bergamo 1938, p. 8; p. 20, tav. V Catalogo Bolaffi della pittura italiana dell’800 , n. 6 , Torino 1976, p. 124. G. Perocco, R. Trevisan, Giacomo Favretto , Torino 1986, p. 137, tav. 121. R. Trevisan, Giacomo Favretto 1849-1887 , Scorze (VE) 1999, p. 151 Nella raccolta di Mario Rossello noto collezionista di arte italiana dell’Ottocento, non potevano mancare le opere di Giacomo Favretto che, assieme a Guglielmo Ciardi aveva contribuito a rimettere in moto la ricerca pittorica veneziana interrottasi dopo i fasti vedutisti. Per la sua raccolta Rossello aveva voluto il dipinto Venditore di uccelli (1880), che, assieme ad Amor rustico, presentato nel 1879 alla mostra dell’Accademia di Brera con il titolo L’amore tra i polli, e entrato nelle collezioni della Provincia di Milano grazie al sorteggio degli acquisti effettuati dalla Società per le Belle Arti. Un soggetto che tra fine anni Settanta e primissimi anni Ottanta contribuì a incrementare il successo del pittore veneziano grazie alla capacità di narrare. Gli interni borghesi della seconda metà degli anni Settanta sia di abitazioni (I miei cari; La famiglia a tavola) che di negozi (La ricetta. Interno di farmacia), lasciano il posto a botteghe con il pavimento di terra battuta o a bancarelle improvvisate lungo i vicoli veneziani. Se il Venditore di uccelli è ambientato in un interno spoglio, animato da diverse persone, tra cui l’uomo intento a corteggiare una delle giovani che lavorano nella bottega, nella Venditrice di uccelli la scena si svolge all’aperto, lungo il passaggio di una stretta calle. Approfittando del sole estivo, la giovane venditrice porta fuori dalla bottega umida e buia la sua merce e si siede tra le molteplici gabbiette di legno di varie dimensioni e forme con la schiena appoggiata al muro esterno dell’edificio. Il pittore la ritrae mentre volge lo sguardo verso due piccioni che, posatisi su un mastello capovolto, tubano tra le gabbie dei canarini. Simile a questo soggetto è L’imbeccata ai piccioni, 1882, proveniente dalla raccolta di Giovanni Treccani degli Alfieri, conferma ulteriore dell’interesse di Favretto per questi volatili a cui aveva da poco dedicato anche uno studio anatomico sull’estensione delle ali. Il passaggio di questi dipinti in prestigiose collezioni dimostra quanto le opere di Favretto abbiano sempre goduto di un buon mercato tra gli amanti di pittura italiana del secondo Ottocento. Anche il dipinto qui proposto vanta il passaggio dalla raccolta Delleani di Torino e da quella del milanese Vittorio Duca. Il fatto che, come ricordato da Camillo Boito in occasione dell’improvvisa scomparsa avvenuta nel 1887 a trentotto anni, Favretto fosse una persona ≪senza rancori, senza invidie, senza ambizioni, senza puntigli≫ (C. Boito, La Mostra Nazionale di Belle Arti in Venezia, in “Nuova Antologia”, Anno XXII, III serie, vol. XII, fasc. XXI, Roma, 1 novembre 1887), lo si percepisce anche nella piacevolezza della sua pittura, la cui influenza sarà tale tra colleghi veneti quali Ettore Tito Alessandro Milesi Pietro Fragiacomo Luigi Nono da suscitare in essi il desiderio di proseguire nella divulgazione del realismo popolare veneziano contribuendo in qualche modo ad accrescere anche la sua fama e la sua memoria. Mario Rossello’s famed collection of nineteenth-century Italian art certainly could not lack works by Giacomo Favretto who, along with Guglielmo Ciardi had made a major contribution to relaunching a Venetian painting style that had been interrupted after the lavish vedut

Auction archive: Lot number 18
Auction:
Datum:
29 Oct 2019
Auction house:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italy
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
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