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Auction archive: Lot number 45

Giovanni Battista Paggi (Genova, 1554

Estimate
€8,000 - €12,000
ca. US$9,255 - US$13,883
Price realised:
n. a.
Auction archive: Lot number 45

Giovanni Battista Paggi (Genova, 1554

Estimate
€8,000 - €12,000
ca. US$9,255 - US$13,883
Price realised:
n. a.
Beschreibung:

Giovanni Battista Paggi (Genova, 1554 – 1627) STRAGE DEGLI INNOCENTI matita nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquerellato bruno e azzurro, carta vergellata colorata, applicato su cartoncino, mm 390x330 MASSACRE OF THE INNOCENTS black chalk, pen and ink, brush and brown and pale blue wash, colored laid paper, laid down on cardboard, mm 390x330 Provenienza Parigi, collezione Charles de Valori (Lugt 2500, sul verso in basso a destra); collezione non identificata; Parigi, collezione Armand Trampitsch. Bibliografia A. Orlando, Sinibaldo Scorza Favole e natura all’alba del Barocco , catalogo della mostra a cura di A. Orlando, Genova 2017, p. 25 fig. 30; p. 27. Il disegno costituisce un eccezionale documento della grande tela commissionata i primissimi anni del Seicento a Giovanni Battista Paggi da uno dei più raffinati collezionisti dell’aristocrazia genovese, Gio. Carlo Doria Ereditata dal fratello di questi, Marcantonio, presso i cui discendenti la vide Raffaele Soprani (R. Soprani, Le vite de’ Pittori, Scoltori et Architetti Genovesi, e de’ Forastieri che in Genova operarono , Genova 1674, p. 109), e successivamente Carlo Giuseppe Ratti l'opera fu rubata agli inizi degli anni ottanta del Novecento nella villa Doria di Eboli, dove era stata trasferita dopo vari passaggi ereditari. L’unica porzione ritrovata dopo il furto - circa un terzo del totale che doveva avere suppergiù una larghezza superiore i 5 metri - è oggi conservata presso il Museo d’Arte Antica di Colle val d’Elsa, in provincia di Siena, ed è stata esposta in occasione della mostra L’Età di Rubens , tenutasi a Genova nel 2004 (P. Boccardo; M. C. Galassi in L’Età di Rubens. Dimore, committenti e collezionisti genovesi , catalogo della mostra a cura di P. Boccardo e A. Orlando (Genova 2004), Milano 2004, pp. 224-227, scheda 37). La complessa messinscena della Strage degli Innocenti allestita in questo dipinto è nota grazie a una foto pubblicata da Ferdinando Bologna che, nel 1955, aveva potuto ancora vederla nella villa presso Eboli, e alla successiva identificazione di due disegni dei quali l’uno ritenuto replica di bottega (cfr. M. C. Galassi, La Strage degli Innocenti di Giovan Battista Paggi per Gio. Carlo Doria un abbozzo inedito e qualche ipotesi per una "nobile gara". , in L’arte nella storia, Milano 2000, pp. 369-377). Il foglio qui offerto, evidentemente già ridotto nelle dimensioni quando entrò a far parte, nella seconda metà dell’Ottocento, della collezione parigina del marchese Charles de Valori (1820-1883) – come testimonia la presenza del timbro nell’angolo inferiore destro – ripropone, in ogni dettaglio, circa la metà dell’intera composizione, la parte ancora dispersa: vi ritroviamo puntualmente delineati i disperati tentativi delle madri di proteggere dalla brutalità degli assalitori i loro figli ancora in fasce, le piccole vittime scaraventate al suolo e i loro corpicini ormai inermi sulla nuda terra o gettati tra i rovi. Allo straordinario successo editoriale di questo tragico viluppo di corpi - la prima versione del noto madrigale di Giovan Battista Marino de La Galeria , dedicato nell’edizione del 1611 alla Strage degli Innocenti di Guido Reni era dedicata proprio al capolavoro del pittore genovese (V. Farina, Giovan Carlo Doria promotore delle arti a Genova nel Seicento , Firenze 2002, p. 38) - corrispose anche un notevole riscontro da parte di numerosi artisti che da essa trassero suggestivi spunti figurativi (Camillo Procaccini Simone Barabino Domenico Fiasella Giovanni Battista Merano . La testimonianza più sorprendente di tale fortuna sono però due fogli del cosiddetto Taccuino di Anversa (Chatsworth, Devonshire collection), ritenuto dalla critica una copia del perduto Pocket-book eseguito durante il viaggio in Italia da Rubens, forse di mano di Van Dyck: tra altri appunti disegnativi sul medesimo tema, sono presenti due schizzi pienamente fedeli ad alcune figure della grande tela. Che Rubens, nel 1606 im

Auction archive: Lot number 45
Auction:
Datum:
3 Oct 2018
Auction house:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italy
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
Beschreibung:

Giovanni Battista Paggi (Genova, 1554 – 1627) STRAGE DEGLI INNOCENTI matita nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquerellato bruno e azzurro, carta vergellata colorata, applicato su cartoncino, mm 390x330 MASSACRE OF THE INNOCENTS black chalk, pen and ink, brush and brown and pale blue wash, colored laid paper, laid down on cardboard, mm 390x330 Provenienza Parigi, collezione Charles de Valori (Lugt 2500, sul verso in basso a destra); collezione non identificata; Parigi, collezione Armand Trampitsch. Bibliografia A. Orlando, Sinibaldo Scorza Favole e natura all’alba del Barocco , catalogo della mostra a cura di A. Orlando, Genova 2017, p. 25 fig. 30; p. 27. Il disegno costituisce un eccezionale documento della grande tela commissionata i primissimi anni del Seicento a Giovanni Battista Paggi da uno dei più raffinati collezionisti dell’aristocrazia genovese, Gio. Carlo Doria Ereditata dal fratello di questi, Marcantonio, presso i cui discendenti la vide Raffaele Soprani (R. Soprani, Le vite de’ Pittori, Scoltori et Architetti Genovesi, e de’ Forastieri che in Genova operarono , Genova 1674, p. 109), e successivamente Carlo Giuseppe Ratti l'opera fu rubata agli inizi degli anni ottanta del Novecento nella villa Doria di Eboli, dove era stata trasferita dopo vari passaggi ereditari. L’unica porzione ritrovata dopo il furto - circa un terzo del totale che doveva avere suppergiù una larghezza superiore i 5 metri - è oggi conservata presso il Museo d’Arte Antica di Colle val d’Elsa, in provincia di Siena, ed è stata esposta in occasione della mostra L’Età di Rubens , tenutasi a Genova nel 2004 (P. Boccardo; M. C. Galassi in L’Età di Rubens. Dimore, committenti e collezionisti genovesi , catalogo della mostra a cura di P. Boccardo e A. Orlando (Genova 2004), Milano 2004, pp. 224-227, scheda 37). La complessa messinscena della Strage degli Innocenti allestita in questo dipinto è nota grazie a una foto pubblicata da Ferdinando Bologna che, nel 1955, aveva potuto ancora vederla nella villa presso Eboli, e alla successiva identificazione di due disegni dei quali l’uno ritenuto replica di bottega (cfr. M. C. Galassi, La Strage degli Innocenti di Giovan Battista Paggi per Gio. Carlo Doria un abbozzo inedito e qualche ipotesi per una "nobile gara". , in L’arte nella storia, Milano 2000, pp. 369-377). Il foglio qui offerto, evidentemente già ridotto nelle dimensioni quando entrò a far parte, nella seconda metà dell’Ottocento, della collezione parigina del marchese Charles de Valori (1820-1883) – come testimonia la presenza del timbro nell’angolo inferiore destro – ripropone, in ogni dettaglio, circa la metà dell’intera composizione, la parte ancora dispersa: vi ritroviamo puntualmente delineati i disperati tentativi delle madri di proteggere dalla brutalità degli assalitori i loro figli ancora in fasce, le piccole vittime scaraventate al suolo e i loro corpicini ormai inermi sulla nuda terra o gettati tra i rovi. Allo straordinario successo editoriale di questo tragico viluppo di corpi - la prima versione del noto madrigale di Giovan Battista Marino de La Galeria , dedicato nell’edizione del 1611 alla Strage degli Innocenti di Guido Reni era dedicata proprio al capolavoro del pittore genovese (V. Farina, Giovan Carlo Doria promotore delle arti a Genova nel Seicento , Firenze 2002, p. 38) - corrispose anche un notevole riscontro da parte di numerosi artisti che da essa trassero suggestivi spunti figurativi (Camillo Procaccini Simone Barabino Domenico Fiasella Giovanni Battista Merano . La testimonianza più sorprendente di tale fortuna sono però due fogli del cosiddetto Taccuino di Anversa (Chatsworth, Devonshire collection), ritenuto dalla critica una copia del perduto Pocket-book eseguito durante il viaggio in Italia da Rubens, forse di mano di Van Dyck: tra altri appunti disegnativi sul medesimo tema, sono presenti due schizzi pienamente fedeli ad alcune figure della grande tela. Che Rubens, nel 1606 im

Auction archive: Lot number 45
Auction:
Datum:
3 Oct 2018
Auction house:
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Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italy
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
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