Sanguigna su carta, mm. 216x153 Marchio Collezione GM; al verso: marchio Lugt n. 2288bis: scritta A.R. Mengs. Mezza filigrana rappresentante lo stemma delle Due Sicilie, della Real Casa di Borbone. Storia Collezione Attilio Simonetti Roma; Collezione privata, Firenze "Questo disegno raffigurante un volto di giovane donna, certamente di mano di Pompeo Batoni fonde il suo disegnare in un insieme di spazio, luce e movimento in un volto che pare collegato ad un ambiente a lui domestico e congeniale [...]. Le caratteristiche peculiari del disegno si riallacciano alle sue stesure di volti della Vergine nella “Sacra Famiglia” per il Conte Cesare Merenda nel 1741, nella “Vergine e Bambino, San Gerolamo, S. Giacomo Maggiore e S. Filippo Neri” per la chiesa di S. Maria della Chiara a Chiari, nella “Sacra Famiglia con S. Elisabetta e S. Giovanni Battista fanciullo” di San Pietroburgo della quale, considerata l’inclinazione del volto, potrebbe essere uno studio preparatorio. Lo stesso “Matrimonio mistico di S. Caterina, S. Gerolamo e Santa Lucia” per il Palazzo del Quirinale è simile e pare connesso a questo foglio per l’inclinazione della testa e per i dati fisionomici [...] Il disegno […] era stato alienato nei primi decenni del XX secolo dalla Galleria Simonetti di Roma con l’attribuzione a matita ad A.R. Mengs". P.P.Q. Bibliografia Il disegno come genesi della pittura, a cura di Pier Paolo Quieto, prefazione di Denis Mahon, saggi di Anna Forlani Tempesti, Concetto Nicosia e Pier Paolo Quieto, Edifir Edizioni, Firenze, 2004, pp. 250, 251; Pier Paolo Quieto, Pompeo Girolamo de' Batoni. L'ideale classico nella Roma del Settecento, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 2007, p. 78.
Sanguigna su carta, mm. 216x153 Marchio Collezione GM; al verso: marchio Lugt n. 2288bis: scritta A.R. Mengs. Mezza filigrana rappresentante lo stemma delle Due Sicilie, della Real Casa di Borbone. Storia Collezione Attilio Simonetti Roma; Collezione privata, Firenze "Questo disegno raffigurante un volto di giovane donna, certamente di mano di Pompeo Batoni fonde il suo disegnare in un insieme di spazio, luce e movimento in un volto che pare collegato ad un ambiente a lui domestico e congeniale [...]. Le caratteristiche peculiari del disegno si riallacciano alle sue stesure di volti della Vergine nella “Sacra Famiglia” per il Conte Cesare Merenda nel 1741, nella “Vergine e Bambino, San Gerolamo, S. Giacomo Maggiore e S. Filippo Neri” per la chiesa di S. Maria della Chiara a Chiari, nella “Sacra Famiglia con S. Elisabetta e S. Giovanni Battista fanciullo” di San Pietroburgo della quale, considerata l’inclinazione del volto, potrebbe essere uno studio preparatorio. Lo stesso “Matrimonio mistico di S. Caterina, S. Gerolamo e Santa Lucia” per il Palazzo del Quirinale è simile e pare connesso a questo foglio per l’inclinazione della testa e per i dati fisionomici [...] Il disegno […] era stato alienato nei primi decenni del XX secolo dalla Galleria Simonetti di Roma con l’attribuzione a matita ad A.R. Mengs". P.P.Q. Bibliografia Il disegno come genesi della pittura, a cura di Pier Paolo Quieto, prefazione di Denis Mahon, saggi di Anna Forlani Tempesti, Concetto Nicosia e Pier Paolo Quieto, Edifir Edizioni, Firenze, 2004, pp. 250, 251; Pier Paolo Quieto, Pompeo Girolamo de' Batoni. L'ideale classico nella Roma del Settecento, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 2007, p. 78.
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