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Auction archive: Lot number 13

René Magritte (Lessines 1898 - Bruxelles

Estimate
€90,000 - €150,000
ca. US$99,314 - US$165,524
Price realised:
n. a.
Auction archive: Lot number 13

René Magritte (Lessines 1898 - Bruxelles

Estimate
€90,000 - €150,000
ca. US$99,314 - US$165,524
Price realised:
n. a.
Beschreibung:

René Magritte (Lessines 1898 - Bruxelles 1967) LA TAPISSIERE DE PÉNÉLOPE 1943? firmato in basso a destra gouache su carta mm 392x583 LA TAPISSIERE DE PÉNÉLOPE 1943? signed lower right gouache on paper 15 ½ by 22 15/16 in L’opera è corredata di attestato di libera circolazione. An export license is available for this lot . Provenienza Paris, Hubert Goldet (dal 1970 al 1977) Esposizioni The Poetic Image , Hanover Gallery, London, 28 giugno – 9 settembre 1969. Bibliografia René Magritte Catalogue raisonné. IV. Gouaches, temperas, watercolours and papier collés, 1918-1967 , a cura di S. Whitfield, M. Raeburn, D. Sylvester, Antwerp 1994, p. 56, n. 1184. La tapisserie de Pénélope pone sotto i nostri occhi un paesaggio idilliaco ove l’armonia della visione è profondamente contraddetta dalla abolizione della prospettiva aerea. Il dipinto adotta la medesima illusione visiva già al centro del Le Traité du Paysage (Withfield, Raeburn, Sylvester, René Magritte Catalogue Raisonné, IV, Gouaches, Temperas, Watercolours and Papiers Collés 1918-1967, Anversa 1994, n. 1183, pp. 55-56), opera che appartenne al poeta e scrittore belga Paul Nougé (Bruxelles 1895-1967), tra i fondatori del gruppo surrealista a Bruxelles insieme a Magritte. Durante l’ideazione di Le Traité du Paysage, nell’estate del 1942 Magritte e Nougé discussero insieme del soggetto del quadro in alcune lettere. Proprio nel 1943, anno di realizzazione della nostra gouache, Paul Nougé pubblicò un volume che conteneva diversi testi scritti su Magritte sin dal decennio precedente: René Magritte ou les images défendues. Ricordiamo come Nougé, nel suo lavoro sulla sintassi e sulla lingua, sulle sue ambiguità, assonanze, e accostamenti, pervenisse alla teorizzazione degli “oggetti sconvolgenti” (objets bouleversants), condividendo l’aspetto fondamentale dell’estetica surrealista di Magritte. Questi infatti congegnava delle visioni ambigue e illusorie, che avrebbero dovuto colpire lo spettatore inducendolo ad uno shock sensoriale, provocato dalla messa in crisi del suo abituale orientamento percettivo, per portarlo così ad una riflessione innescata dal dubbio e dall’interrogativo sospeso. Il dipinto Le Traitè du Paysage, di cui la nostra gouache rappresenta una variante, fu oggetto di uno scambio di opinioni tra il pittore e il poeta, che prese parte con interesse alla definizione del soggetto del quadro. Magritte affermava che lo spettatore, secondo l’abituale percezione visiva, era chiamato a concentrare la sua attenzione simultaneamente sul primo piano e sul fondo del dipinto. E l’artista si proponeva di innescare all’interno di questa abitudine un vero e proprio paradosso percettivo. Traité du Paysage, dalla cui concezione discende anche La tapisserie de Pénélope, infatti, e la rappresentazione di un sereno paesaggio campestre, in cui alberi e case in progressiva e digradante grandezza accompagnano lo sguardo dello spettatore verso l’estrema profondità di campo. Secondo le regole della prospettiva aerea, il fondo dovrebbe alleggerirsi e quasi rarefarsi nella lontananza e il primo piano essere ravvivato da cromie più vivide e timbrate. L’invenzione di Magritte mostra invece un primo piano con la spianata erbosa e gli alberi in posizione avanzata completamente “spenti”, virati in un azzurro cianografico, come se questa larga parte del paese, quella a noi più prossima, non fosse stata ancora toccata dall’arcobaleno vitale della luce solare. Ne La tapisserie de Pénélope anche l’acqua del piccolo fiume al di là del ponticello replica verso il fondo la stessa interruzione di valori, e denuncia il gioco attivato dal pittore: in primo piano appare completamente bianca, e sul fondo di un acceso azzurro, come se l’acqua che fluisce e scorre si fosse per incanto tramutata in una rigida gelata. Magritte voleva – e lo avrebbe dichiarato a Nouge – che la mente dello spettatore fosse forzata in una continua oscillazione tra due livelli tra loro incompatibili, e che fus

Auction archive: Lot number 13
Auction:
Datum:
29 Oct 2019
Auction house:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italy
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
Beschreibung:

René Magritte (Lessines 1898 - Bruxelles 1967) LA TAPISSIERE DE PÉNÉLOPE 1943? firmato in basso a destra gouache su carta mm 392x583 LA TAPISSIERE DE PÉNÉLOPE 1943? signed lower right gouache on paper 15 ½ by 22 15/16 in L’opera è corredata di attestato di libera circolazione. An export license is available for this lot . Provenienza Paris, Hubert Goldet (dal 1970 al 1977) Esposizioni The Poetic Image , Hanover Gallery, London, 28 giugno – 9 settembre 1969. Bibliografia René Magritte Catalogue raisonné. IV. Gouaches, temperas, watercolours and papier collés, 1918-1967 , a cura di S. Whitfield, M. Raeburn, D. Sylvester, Antwerp 1994, p. 56, n. 1184. La tapisserie de Pénélope pone sotto i nostri occhi un paesaggio idilliaco ove l’armonia della visione è profondamente contraddetta dalla abolizione della prospettiva aerea. Il dipinto adotta la medesima illusione visiva già al centro del Le Traité du Paysage (Withfield, Raeburn, Sylvester, René Magritte Catalogue Raisonné, IV, Gouaches, Temperas, Watercolours and Papiers Collés 1918-1967, Anversa 1994, n. 1183, pp. 55-56), opera che appartenne al poeta e scrittore belga Paul Nougé (Bruxelles 1895-1967), tra i fondatori del gruppo surrealista a Bruxelles insieme a Magritte. Durante l’ideazione di Le Traité du Paysage, nell’estate del 1942 Magritte e Nougé discussero insieme del soggetto del quadro in alcune lettere. Proprio nel 1943, anno di realizzazione della nostra gouache, Paul Nougé pubblicò un volume che conteneva diversi testi scritti su Magritte sin dal decennio precedente: René Magritte ou les images défendues. Ricordiamo come Nougé, nel suo lavoro sulla sintassi e sulla lingua, sulle sue ambiguità, assonanze, e accostamenti, pervenisse alla teorizzazione degli “oggetti sconvolgenti” (objets bouleversants), condividendo l’aspetto fondamentale dell’estetica surrealista di Magritte. Questi infatti congegnava delle visioni ambigue e illusorie, che avrebbero dovuto colpire lo spettatore inducendolo ad uno shock sensoriale, provocato dalla messa in crisi del suo abituale orientamento percettivo, per portarlo così ad una riflessione innescata dal dubbio e dall’interrogativo sospeso. Il dipinto Le Traitè du Paysage, di cui la nostra gouache rappresenta una variante, fu oggetto di uno scambio di opinioni tra il pittore e il poeta, che prese parte con interesse alla definizione del soggetto del quadro. Magritte affermava che lo spettatore, secondo l’abituale percezione visiva, era chiamato a concentrare la sua attenzione simultaneamente sul primo piano e sul fondo del dipinto. E l’artista si proponeva di innescare all’interno di questa abitudine un vero e proprio paradosso percettivo. Traité du Paysage, dalla cui concezione discende anche La tapisserie de Pénélope, infatti, e la rappresentazione di un sereno paesaggio campestre, in cui alberi e case in progressiva e digradante grandezza accompagnano lo sguardo dello spettatore verso l’estrema profondità di campo. Secondo le regole della prospettiva aerea, il fondo dovrebbe alleggerirsi e quasi rarefarsi nella lontananza e il primo piano essere ravvivato da cromie più vivide e timbrate. L’invenzione di Magritte mostra invece un primo piano con la spianata erbosa e gli alberi in posizione avanzata completamente “spenti”, virati in un azzurro cianografico, come se questa larga parte del paese, quella a noi più prossima, non fosse stata ancora toccata dall’arcobaleno vitale della luce solare. Ne La tapisserie de Pénélope anche l’acqua del piccolo fiume al di là del ponticello replica verso il fondo la stessa interruzione di valori, e denuncia il gioco attivato dal pittore: in primo piano appare completamente bianca, e sul fondo di un acceso azzurro, come se l’acqua che fluisce e scorre si fosse per incanto tramutata in una rigida gelata. Magritte voleva – e lo avrebbe dichiarato a Nouge – che la mente dello spettatore fosse forzata in una continua oscillazione tra due livelli tra loro incompatibili, e che fus

Auction archive: Lot number 13
Auction:
Datum:
29 Oct 2019
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Borgo degli Albizi 26
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50122 Firenze
Italy
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