Vasarely Victor Saara. 1988. Dipinto acrilico su tela, cm 66x66. Al verso '3551 VASARELY / SAARA / 1988 / Vasarely' . In cornice. "Le opere di Vasarely sfruttano giochi di percezione visiva basati sull’ombreggiatura: sfere o cerchi, figure concave o convesse, pieni o vuoti, realizzati con rara maestria. L’effetto dei contrasti fa vedere ci˜o che non c’˜è attraverso la creazione di illusioni ottiche. Queste sapienti operazioni giocate sulla percezione visiva vanno sotto il nome specifico di optical art (o anche op art) che ebbe una grande risonanza e riuscì a influenzare per un certo periodo anche la moda e gli stilisti. La op art sorse verso la fine degli anni ’50 (il Manifesto giallo di Vasarely risale al 1955) e si sviluppò tra il 1960 e 1970. Vasarely fu tra i maggiori interpreti di questi giochi di luci e ombre, di pieni e vuoti ... Solitamente si attribuisce a Vasarely la paternità della op art. 'La posta in gioco non è più il colore, ma la retina, e l’anima bella ormai ˜è divenuta un oggetto di studio della psicologia sperimentale. I bruschi contrasti in bianco e nero, l’insostenibile vibrazione dei colori complementari, il baluginante intreccio di linee e le strutture permutate … sono tutti elementi della mia opera il cui compito non è più quello di immergere l’osservatore (…) in una dolce melanconia, ma di stimolarlo, e il suo occhio con lui'. Nel manifesto giallo dichiara: 'Due formecolori formano l’unità plastica, vale a dire l’unità di quella creazione artistica: e la persistente, onnipresente dualità viene finalmente riconosciuta inscindibile'. Victor Vasarely" (Bruno D'Amore, Arte e matematica: Metafore, analogie, rappresentazioni, identità tra due mondi possibili, Edizioni Dedalo, Bari, 2015, pp. 333334). Autentica su fotografia del 2002 e nuova autentica su fotografia firmata da Pierre Vasarely, realizzata nel 2016 ad ufficiale conferma dell'autenticità dell'opera. Acrylic painting on canvas, cm 66x66. “3551 VASARELY / SAARA / 1988 / Vasarely" on verso. Framed. Certificate of authenticity on photograph of 2002 and another one on photograph signed by Pierre Vasarely in 2016 for the official confirmation.
Vasarely Victor Saara. 1988. Dipinto acrilico su tela, cm 66x66. Al verso '3551 VASARELY / SAARA / 1988 / Vasarely' . In cornice. "Le opere di Vasarely sfruttano giochi di percezione visiva basati sull’ombreggiatura: sfere o cerchi, figure concave o convesse, pieni o vuoti, realizzati con rara maestria. L’effetto dei contrasti fa vedere ci˜o che non c’˜è attraverso la creazione di illusioni ottiche. Queste sapienti operazioni giocate sulla percezione visiva vanno sotto il nome specifico di optical art (o anche op art) che ebbe una grande risonanza e riuscì a influenzare per un certo periodo anche la moda e gli stilisti. La op art sorse verso la fine degli anni ’50 (il Manifesto giallo di Vasarely risale al 1955) e si sviluppò tra il 1960 e 1970. Vasarely fu tra i maggiori interpreti di questi giochi di luci e ombre, di pieni e vuoti ... Solitamente si attribuisce a Vasarely la paternità della op art. 'La posta in gioco non è più il colore, ma la retina, e l’anima bella ormai ˜è divenuta un oggetto di studio della psicologia sperimentale. I bruschi contrasti in bianco e nero, l’insostenibile vibrazione dei colori complementari, il baluginante intreccio di linee e le strutture permutate … sono tutti elementi della mia opera il cui compito non è più quello di immergere l’osservatore (…) in una dolce melanconia, ma di stimolarlo, e il suo occhio con lui'. Nel manifesto giallo dichiara: 'Due formecolori formano l’unità plastica, vale a dire l’unità di quella creazione artistica: e la persistente, onnipresente dualità viene finalmente riconosciuta inscindibile'. Victor Vasarely" (Bruno D'Amore, Arte e matematica: Metafore, analogie, rappresentazioni, identità tra due mondi possibili, Edizioni Dedalo, Bari, 2015, pp. 333334). Autentica su fotografia del 2002 e nuova autentica su fotografia firmata da Pierre Vasarely, realizzata nel 2016 ad ufficiale conferma dell'autenticità dell'opera. Acrylic painting on canvas, cm 66x66. “3551 VASARELY / SAARA / 1988 / Vasarely" on verso. Framed. Certificate of authenticity on photograph of 2002 and another one on photograph signed by Pierre Vasarely in 2016 for the official confirmation.
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