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Auction archive: Lot number 39

Ceramics

Estimate
€20,000 - €25,000
ca. US$22,115 - US$27,643
Price realised:
n. a.
Auction archive: Lot number 39

Ceramics

Estimate
€20,000 - €25,000
ca. US$22,115 - US$27,643
Price realised:
n. a.
Beschreibung:

Vaso a boccia con corpo sferoidale rastremato in alto e in basso, base piatta, bocca stretta su piccolo colletto verticale a bordo diritto. Maiolica dipinta in ricca policromia a tappeto avvolgente, con “Fiori e fogliame” su fondo blu legati da filamenti leggermente graffiti; ai due lati opposti due grandi medaglioni a cartoccio con “San Giovanni Battista”, e “Volto maschile”. H. cm. 30; Ø mx. cm. 28. Cond.: molto buone; piccola felure nella parte alta. VENEZIA, bottega di maestro Domenico di Betti;1560ca. La decorazione avvolgente a splendido tappeto fiorito è peculiare dalla bottega di maestro Domenico di Betti in Venezia, attivo a metà e terzo quarto del ‘500, dove lavoravano molte maestranze, provenienti da centri diversi, fra i quali numerosa era la colonia durantina; del resto Mastro Domenico aveva sposato la figlia di Giacomo da Pesaro, alla cui morte aveva rilevato la fiorente bottega. La decorazione accessoria appare peculiare di Domenico, ed è immediatamente percepibile. Si tratta di quelle decorazioni che Cipriano Piccolpasso nel suo viaggio in laguna, a metà circa del secolo sedicesimo, definì “…queste sonno pitture venetiane, cose molto vaghe…” (Piccolpasso 1976, p.207). Foglie e fiori, soprattutto margherite, sono legati da sottilissimi filamenti graffiti che fanno risaltare il bianco della maiolica di fondo fra lo splendido blu cobalto, ottenendo un bellissimo effetto, mai altrove raggiunto. Diversa è la struttura pittorica dei medaglioni che quasi sempre appaiono ai due lati opposti, entro cornici a cartoccio. Nel vaso in esame, il medaglione principale reca l’immagine di Santo inginocchiato, con il mano il Crocifisso, vestito solo di un perizoma e con accenno di mantello alle spalle. Dipinto quasi in monocromia a leggere pennellate con buona resa anatomica, ha stilemi vicini al pittore che ha eseguito, su boccia simile della collezione Italika, San Giovanni Battista visto di tre quarti, attribuito a Baldantonio di Pietro da Lamoli, pittore importante che usava chiamarsi il Solingo Durantino (Gardelli 1999,n. 13). La pittura appare raffinata, con stesura a velature appena chiaroscurate a costruire l’anatomia, in moduli stilistici aggraziati. Dalla parte opposta appare “Busto di uomo con berretto”, dai tratti somatici assai più pronunciati, di un anonimo pittore che si riscontra spesso nelle maioliche uscite dalla bottega di Domenico di Betti (Gardelli 1999, n.15). Nonostante ricca sia la bibliografia della bottega veneziana di Domenico, non è ancora facile distinguere le mani dei diversi pittori, uniti tutti dal fascino indiscusso della pittura a tappeto fiorito, avvolgente i medaglioni. Una delle più belle raccolte di questa tipologia di vasi in Italia si trova nel Museo regionale di Messina, dove è presente la boccia datata 1562 (Ascenti 2013, Fig.1). Al Museo delle ceramiche di Faenza, nella donazione Cora, è presente un piatto datato 1568 che riporta anche l’indicazione del luogo dove si trovava la bottega: “…al pon/teselo deltaiapira A pre/so.asanpolo” (Bojani et alii, 1985, n. 805).

Auction archive: Lot number 39
Auction:
Datum:
11 May 2017
Auction house:
Bertolami Fine Arts
Piazza Lovatelli 1
00186 Rom
Italy
info@bertolamifinearts.com
+39 06 3260 9795
+39 06 3230 610
Beschreibung:

Vaso a boccia con corpo sferoidale rastremato in alto e in basso, base piatta, bocca stretta su piccolo colletto verticale a bordo diritto. Maiolica dipinta in ricca policromia a tappeto avvolgente, con “Fiori e fogliame” su fondo blu legati da filamenti leggermente graffiti; ai due lati opposti due grandi medaglioni a cartoccio con “San Giovanni Battista”, e “Volto maschile”. H. cm. 30; Ø mx. cm. 28. Cond.: molto buone; piccola felure nella parte alta. VENEZIA, bottega di maestro Domenico di Betti;1560ca. La decorazione avvolgente a splendido tappeto fiorito è peculiare dalla bottega di maestro Domenico di Betti in Venezia, attivo a metà e terzo quarto del ‘500, dove lavoravano molte maestranze, provenienti da centri diversi, fra i quali numerosa era la colonia durantina; del resto Mastro Domenico aveva sposato la figlia di Giacomo da Pesaro, alla cui morte aveva rilevato la fiorente bottega. La decorazione accessoria appare peculiare di Domenico, ed è immediatamente percepibile. Si tratta di quelle decorazioni che Cipriano Piccolpasso nel suo viaggio in laguna, a metà circa del secolo sedicesimo, definì “…queste sonno pitture venetiane, cose molto vaghe…” (Piccolpasso 1976, p.207). Foglie e fiori, soprattutto margherite, sono legati da sottilissimi filamenti graffiti che fanno risaltare il bianco della maiolica di fondo fra lo splendido blu cobalto, ottenendo un bellissimo effetto, mai altrove raggiunto. Diversa è la struttura pittorica dei medaglioni che quasi sempre appaiono ai due lati opposti, entro cornici a cartoccio. Nel vaso in esame, il medaglione principale reca l’immagine di Santo inginocchiato, con il mano il Crocifisso, vestito solo di un perizoma e con accenno di mantello alle spalle. Dipinto quasi in monocromia a leggere pennellate con buona resa anatomica, ha stilemi vicini al pittore che ha eseguito, su boccia simile della collezione Italika, San Giovanni Battista visto di tre quarti, attribuito a Baldantonio di Pietro da Lamoli, pittore importante che usava chiamarsi il Solingo Durantino (Gardelli 1999,n. 13). La pittura appare raffinata, con stesura a velature appena chiaroscurate a costruire l’anatomia, in moduli stilistici aggraziati. Dalla parte opposta appare “Busto di uomo con berretto”, dai tratti somatici assai più pronunciati, di un anonimo pittore che si riscontra spesso nelle maioliche uscite dalla bottega di Domenico di Betti (Gardelli 1999, n.15). Nonostante ricca sia la bibliografia della bottega veneziana di Domenico, non è ancora facile distinguere le mani dei diversi pittori, uniti tutti dal fascino indiscusso della pittura a tappeto fiorito, avvolgente i medaglioni. Una delle più belle raccolte di questa tipologia di vasi in Italia si trova nel Museo regionale di Messina, dove è presente la boccia datata 1562 (Ascenti 2013, Fig.1). Al Museo delle ceramiche di Faenza, nella donazione Cora, è presente un piatto datato 1568 che riporta anche l’indicazione del luogo dove si trovava la bottega: “…al pon/teselo deltaiapira A pre/so.asanpolo” (Bojani et alii, 1985, n. 805).

Auction archive: Lot number 39
Auction:
Datum:
11 May 2017
Auction house:
Bertolami Fine Arts
Piazza Lovatelli 1
00186 Rom
Italy
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+39 06 3260 9795
+39 06 3230 610
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