Coppia di piatti Siena, 1730 ca. Bottega di Bartolomeo Terchi (Roma, 1691–Viterbo, 1766) Maiolica. Marca: assente. Diametro 23 cm.Conservazione: ottima; un piatto con sbeccatura al bordo visibile e rincollata e piccola felatura Questi due rari piatti appartengono alla serie dei “Cavalieri polacchi, ungheresi, turchi e mori”. Sono dipinti in policromia a gran fuoco, su tutta la superficie, con dei cavalieri ripresi da incisioni di Stefano della Bella (1610 - 1664). Tre piatti di questa serie sono pubblicati in E.PELIZZONI-G.ZANCHI, La maiolica dei Terchi, Firenze 1982, n. 45, 46, 56 Le tematiche delle rappresentazioni di Bartolomeo Terchi si riferiscono a soggetti antichi, liberamente reinterpretati e ambientati nel paesaggio. Le sue ceramiche sono conservate in diverse collezioni pubbliche ad esempio a Loreto Aprutino, Museo Acerbo delle ceramiche di Castelli. A lui o alla sua bottega si devono vasi liturgici dipinti con soggetti biblici, del 1730, conservati nel Museo storico cappuccino del convento di Recanavata a Camerino. Un vaso ad anfora, del 1730 circa si trova alla Pinacoteca di Varallo, collezione Franchi (vedi G.Anversa, La Collezione Francesco Franchi Borgosesia 2004, n. 121)
Coppia di piatti Siena, 1730 ca. Bottega di Bartolomeo Terchi (Roma, 1691–Viterbo, 1766) Maiolica. Marca: assente. Diametro 23 cm.Conservazione: ottima; un piatto con sbeccatura al bordo visibile e rincollata e piccola felatura Questi due rari piatti appartengono alla serie dei “Cavalieri polacchi, ungheresi, turchi e mori”. Sono dipinti in policromia a gran fuoco, su tutta la superficie, con dei cavalieri ripresi da incisioni di Stefano della Bella (1610 - 1664). Tre piatti di questa serie sono pubblicati in E.PELIZZONI-G.ZANCHI, La maiolica dei Terchi, Firenze 1982, n. 45, 46, 56 Le tematiche delle rappresentazioni di Bartolomeo Terchi si riferiscono a soggetti antichi, liberamente reinterpretati e ambientati nel paesaggio. Le sue ceramiche sono conservate in diverse collezioni pubbliche ad esempio a Loreto Aprutino, Museo Acerbo delle ceramiche di Castelli. A lui o alla sua bottega si devono vasi liturgici dipinti con soggetti biblici, del 1730, conservati nel Museo storico cappuccino del convento di Recanavata a Camerino. Un vaso ad anfora, del 1730 circa si trova alla Pinacoteca di Varallo, collezione Franchi (vedi G.Anversa, La Collezione Francesco Franchi Borgosesia 2004, n. 121)
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