Icona russa del XVIII secolo "Dormitio Virginis" Tempera su tavola centinata Russian icon of the 18th century "Dormitio Virginis" Tempera on panel 110,5 x 69,5 cm Monumentale icona raffigurante la Koimesis o Dormizione della Vergine eseguita su tavola centinata proveniente, probabilmente da un'iconostasi. L’ aspetto finale della vita della Vergine non è presente nei testi ufficiali del Nuovo Testamento ma è trattato diffusamente in molti scritti apocrifi che interpretavano l’interesse nei confronti della figura di Maria soprattutto a livello popolare. Per avere una trasposizione a livello artistico dell’argomento è necessario aspettare il X secolo, soprattutto per quanto riguarda la sfera bizantina. Questo racconto religioso è progressivamente entrato nell’immaginario comune, tanto da diventare il soggetto di numerose opere artistiche. Di rara eleganza la rappresentazione del racconto fatta in questa grandissima tavola; in basso l'episodio del trapasso con la Vergine distesa sul letto funerario circondata dagli Apostoli, al centro tra le nuvole Cristo che accoglie l'anima, dipinta come una fanciullina, della Madre che, appena sopra, è raffigurata in trono, su tutto la figura di Dio Padre benedicente che appare dall'alto dei cieli. A contorno, su morbide nuvole, schiere di Santi che assistono alla gloria della Madre di Dio. Opera certamente di un importante iconografo legato alle botteghe di San Pietroburgo capace di interpretare lo spirito della tradizione aggiornandolo con elementi più occidentali che conferiscono all'immagine profondità e movimento, senza oscurare il profondo legame con la divinità
Icona russa del XVIII secolo "Dormitio Virginis" Tempera su tavola centinata Russian icon of the 18th century "Dormitio Virginis" Tempera on panel 110,5 x 69,5 cm Monumentale icona raffigurante la Koimesis o Dormizione della Vergine eseguita su tavola centinata proveniente, probabilmente da un'iconostasi. L’ aspetto finale della vita della Vergine non è presente nei testi ufficiali del Nuovo Testamento ma è trattato diffusamente in molti scritti apocrifi che interpretavano l’interesse nei confronti della figura di Maria soprattutto a livello popolare. Per avere una trasposizione a livello artistico dell’argomento è necessario aspettare il X secolo, soprattutto per quanto riguarda la sfera bizantina. Questo racconto religioso è progressivamente entrato nell’immaginario comune, tanto da diventare il soggetto di numerose opere artistiche. Di rara eleganza la rappresentazione del racconto fatta in questa grandissima tavola; in basso l'episodio del trapasso con la Vergine distesa sul letto funerario circondata dagli Apostoli, al centro tra le nuvole Cristo che accoglie l'anima, dipinta come una fanciullina, della Madre che, appena sopra, è raffigurata in trono, su tutto la figura di Dio Padre benedicente che appare dall'alto dei cieli. A contorno, su morbide nuvole, schiere di Santi che assistono alla gloria della Madre di Dio. Opera certamente di un importante iconografo legato alle botteghe di San Pietroburgo capace di interpretare lo spirito della tradizione aggiornandolo con elementi più occidentali che conferiscono all'immagine profondità e movimento, senza oscurare il profondo legame con la divinità
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