Albarello Faenza, 1550-1570 circa Maiolica. Altezza cm 25. Sbeccature restaurate al piede e allorlo superiore Anche se privo di cartiglio, questo albarello nelle sue caratteristiche generali risponde al più tipico e richiesto vaso da farmacia in maiolica nel 500. Mostra infatti robusta e classica forma a corpo cilindrico, un po rastremato sulla zona mediana, basso piede svasato di diametro equivalente a quello della bocca che ha lorlo estroflesso. Sulla zona frontale, allinterno di un medaglione ovale, delimitato da una cornice ad ovuli ed affiancato da due arpie, è raffigurata Santa Barbara, vergine e martire, che con la mano sinistra stringe un libro, simbolo di vita studiosa, mentre con la destra mostra gli attributi legati alla sua leggenda: la torre dove venne imprigionata e la palma del martirio. Sulla restante superficie del vaso si dispongono dei trofei darmi (corazza, scudo, mazza, cimiero, fiaccola, verghe ecc.), mentre verso il piede e sulla spalla sono dipinte due fasce con motivo corrente di foglie, e alle estremità larghe fasce in giallo. Dipinto in arancio, azzurro, blu, grisaglia, giallo e verde. Di questopera, a piena policromia, risalta la qualità pittorica impressa alla figura della santa, alle arpie e ai trofei larghi attraverso una stesura cromatica decantata della mezza tinta e ladozione di un ductus leggero dei contorni già rispondenti alle caratteristiche della maniera compendiaria dei cosiddetti bianchi, sviluppatasi a Faenza dopo il 1550, sopratutto nelle botteghe dei Calamelli, Bettisi e Utili. Simili trofei larghi, realizzati in grisaille, si sviluppano contemporanemente in ambito marchigiano, ma a Faenza in questa forma trovano stringenti prove di lavorazione sia attraverso opere marcate (1) e datate, come una boccia del Museo Civico di Bologna del 1569 (2), sia attraverso innumerevoli reperti di lavorazione frutto di scavi urbani, taluni su fondo berettino e altri in policromia su fondo bianco (3) 1) RAVANELI GUIDOTTI 1998, pp. 392- 401 2) RAVANELLI GUIDOTTI 1985, scheda n. 70 3) RAVANELLI GUIDOTTI 1998, p. 394 fig. 11, p. 396 e fig. 18 Bibliografia RAVANELLI GUIDOTTI 1985 RAVANELLI GUIDOTTI CARMEN, Ceramiche occidentali del Museo Civico di Bologna, Casalecchio di Reno (Bologna), 1985 RAVANELLI GUIDOTTI 1998 RAVANELLI GUIDOTTI CARMEN, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza dalle raccolte del Museo Internazionale delle ceramiche in Faenza, Faenza 1998
Albarello Faenza, 1550-1570 circa Maiolica. Altezza cm 25. Sbeccature restaurate al piede e allorlo superiore Anche se privo di cartiglio, questo albarello nelle sue caratteristiche generali risponde al più tipico e richiesto vaso da farmacia in maiolica nel 500. Mostra infatti robusta e classica forma a corpo cilindrico, un po rastremato sulla zona mediana, basso piede svasato di diametro equivalente a quello della bocca che ha lorlo estroflesso. Sulla zona frontale, allinterno di un medaglione ovale, delimitato da una cornice ad ovuli ed affiancato da due arpie, è raffigurata Santa Barbara, vergine e martire, che con la mano sinistra stringe un libro, simbolo di vita studiosa, mentre con la destra mostra gli attributi legati alla sua leggenda: la torre dove venne imprigionata e la palma del martirio. Sulla restante superficie del vaso si dispongono dei trofei darmi (corazza, scudo, mazza, cimiero, fiaccola, verghe ecc.), mentre verso il piede e sulla spalla sono dipinte due fasce con motivo corrente di foglie, e alle estremità larghe fasce in giallo. Dipinto in arancio, azzurro, blu, grisaglia, giallo e verde. Di questopera, a piena policromia, risalta la qualità pittorica impressa alla figura della santa, alle arpie e ai trofei larghi attraverso una stesura cromatica decantata della mezza tinta e ladozione di un ductus leggero dei contorni già rispondenti alle caratteristiche della maniera compendiaria dei cosiddetti bianchi, sviluppatasi a Faenza dopo il 1550, sopratutto nelle botteghe dei Calamelli, Bettisi e Utili. Simili trofei larghi, realizzati in grisaille, si sviluppano contemporanemente in ambito marchigiano, ma a Faenza in questa forma trovano stringenti prove di lavorazione sia attraverso opere marcate (1) e datate, come una boccia del Museo Civico di Bologna del 1569 (2), sia attraverso innumerevoli reperti di lavorazione frutto di scavi urbani, taluni su fondo berettino e altri in policromia su fondo bianco (3) 1) RAVANELI GUIDOTTI 1998, pp. 392- 401 2) RAVANELLI GUIDOTTI 1985, scheda n. 70 3) RAVANELLI GUIDOTTI 1998, p. 394 fig. 11, p. 396 e fig. 18 Bibliografia RAVANELLI GUIDOTTI 1985 RAVANELLI GUIDOTTI CARMEN, Ceramiche occidentali del Museo Civico di Bologna, Casalecchio di Reno (Bologna), 1985 RAVANELLI GUIDOTTI 1998 RAVANELLI GUIDOTTI CARMEN, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza dalle raccolte del Museo Internazionale delle ceramiche in Faenza, Faenza 1998
Try LotSearch and its premium features for 7 days - without any costs!
Be notified automatically about new items in upcoming auctions.
Create an alert