Bartolomeo Letterini o Litterini (Venezia 1669-1748) Cristo mostra le ferite Olio su tela 73,5 x 57,5 cm L'opera è conservata dentro la sua cornice originale veneziana polilobata di legno inciso a decori floreali e rifinita in foglia d'oro. Figlio d’Agostino anch'egli pittore e allievo di Pietro Vecchia, Bartolomeo si forma col padre ed eredita la sua bottega, seguendo la cultura figurativa della corrente dei tenebrosi. La prima commissione pubblica fu su richiesta del vescovo Marco Giustiniani, che gli commissionò le quattro scene della vita di San Lorenzo Giustiniani per il transetto delle chiesa dei Santi Maria e Donato a Murano. Fu molto prolifico e dipinse per molte chiese veneziane , ma, anche se in maniera sporadica, si impegnò in opere dal soggetto profano. Una importante svolta stilistica avviene al principio del XVIII secolo quando Bartolomeo lascia gli accentuati chiaroscuri seicenteschi e abbraccia l’opera di Gregorio Lazzarini e dal suo accademismo. Dal secondo decennio i colori si schiariscono, le espressioni si addolciscono e la narrazione diventa più rilassata e distesa affiancandosi ai maestri della nuova corrente Rococò: Sebastiano Ricci Antonio Balestra Giovanni Antonio Pellegrini Pellegrini, Giovanni Battista Pittoni e Jacopo Amigoni Le sue opere sono sparse in molte chiese veneziane e del territorio veneto, al Museo dell'Accademia di Venezia, Al Museo degli Eremitani di Padova, Museo Diocesano di Vicenza, Staatliche Museen di Berlino e a Oslo presso la Galleria Nazionale.
Bartolomeo Letterini o Litterini (Venezia 1669-1748) Cristo mostra le ferite Olio su tela 73,5 x 57,5 cm L'opera è conservata dentro la sua cornice originale veneziana polilobata di legno inciso a decori floreali e rifinita in foglia d'oro. Figlio d’Agostino anch'egli pittore e allievo di Pietro Vecchia, Bartolomeo si forma col padre ed eredita la sua bottega, seguendo la cultura figurativa della corrente dei tenebrosi. La prima commissione pubblica fu su richiesta del vescovo Marco Giustiniani, che gli commissionò le quattro scene della vita di San Lorenzo Giustiniani per il transetto delle chiesa dei Santi Maria e Donato a Murano. Fu molto prolifico e dipinse per molte chiese veneziane , ma, anche se in maniera sporadica, si impegnò in opere dal soggetto profano. Una importante svolta stilistica avviene al principio del XVIII secolo quando Bartolomeo lascia gli accentuati chiaroscuri seicenteschi e abbraccia l’opera di Gregorio Lazzarini e dal suo accademismo. Dal secondo decennio i colori si schiariscono, le espressioni si addolciscono e la narrazione diventa più rilassata e distesa affiancandosi ai maestri della nuova corrente Rococò: Sebastiano Ricci Antonio Balestra Giovanni Antonio Pellegrini Pellegrini, Giovanni Battista Pittoni e Jacopo Amigoni Le sue opere sono sparse in molte chiese veneziane e del territorio veneto, al Museo dell'Accademia di Venezia, Al Museo degli Eremitani di Padova, Museo Diocesano di Vicenza, Staatliche Museen di Berlino e a Oslo presso la Galleria Nazionale.
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