COPPIA DI MORI, VENEZIA, SECOLO XVIII in legno intagliato laccato e dorato, raffigurati in posizione stante su base rocciosa in atto di tenere una cornucopia, il corpo nudo coperto solo da un panneggio cinto ai fianchi, alt. cm 162 e cm 159 A PAIR OF VENETIAN BLACKAMOOR FIGURES, 18TH CENTURY Bibliografia di confronto C. Santini, Mille mobile veneti. L’arredo domestico in Veneto da sec. XV al sec. XIX. Volume terzo. Venezia , Modena 2010, p. 279 nn. 484-485 La predilezione per l’esotico, che giocò un ruolo da sempre ponderante nella vicenda artistica veneziana, trova un’eclatante conferma nella proliferazione dei mori, che fanno la loro comparsa in qualità di policromi complementi d’arredo già negli inventari seicenteschi. Il Settecento decreta il trionfo di queste poderose figure scolpite a tutto tondo, variamente utilizzate come torciere, reggi-vassoi o portavasi. In svariate positure ed atteggiamenti, si presentano talvolta agghindati con costumi sontuosi di foggia orientale, il sui squillante cromatismo contrasta col nero d’ebano delle carni ed il rosso lacca delle labbra umide, talvolta pudicamente coperti da gonnellini succinti, ad accentuare il turgido vigore delle muscolature abbrunate. Clara Santini, cit. p. 279
COPPIA DI MORI, VENEZIA, SECOLO XVIII in legno intagliato laccato e dorato, raffigurati in posizione stante su base rocciosa in atto di tenere una cornucopia, il corpo nudo coperto solo da un panneggio cinto ai fianchi, alt. cm 162 e cm 159 A PAIR OF VENETIAN BLACKAMOOR FIGURES, 18TH CENTURY Bibliografia di confronto C. Santini, Mille mobile veneti. L’arredo domestico in Veneto da sec. XV al sec. XIX. Volume terzo. Venezia , Modena 2010, p. 279 nn. 484-485 La predilezione per l’esotico, che giocò un ruolo da sempre ponderante nella vicenda artistica veneziana, trova un’eclatante conferma nella proliferazione dei mori, che fanno la loro comparsa in qualità di policromi complementi d’arredo già negli inventari seicenteschi. Il Settecento decreta il trionfo di queste poderose figure scolpite a tutto tondo, variamente utilizzate come torciere, reggi-vassoi o portavasi. In svariate positure ed atteggiamenti, si presentano talvolta agghindati con costumi sontuosi di foggia orientale, il sui squillante cromatismo contrasta col nero d’ebano delle carni ed il rosso lacca delle labbra umide, talvolta pudicamente coperti da gonnellini succinti, ad accentuare il turgido vigore delle muscolature abbrunate. Clara Santini, cit. p. 279
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