Grande piatto a stretta tesa in aggetto su ampia parete baccellata con cavetto a umbone. Maiolica dipinta a tutto campo in policromia: “San Nicola salva i bambini dalla salamoia”, entro paesaggio con vedute urbane e a destra grande arco su pilastri; a sinistra un angelo indica l’evento prodigioso del santo Vescovo; una decorazione floreale completa il quadro. Ø cm. 44; h. cm. 5. Cond.: ottime.DERUTA, Maestro del San Nicola; sec. XVII, metà. Piatto di grande fascino per la splendida forma baccellata, la misura considerevole, e soprattutto per il dipinto dalla narrazione complessa, ha un forte impatto visivo. Da notare il pastorale del vescovo desinente a fiore e la grande capacità dell’artista di impaginare una storia in una forma baccellata a rilievo, senza impedirne l’esatta lettura. Alcuni stilemi, come nella tesa il cielo dipinto in azzurro con larghe pennellate, i pilastri, la cromia delicata, il gusto di impaginare a tutto campo un evento, si trovano in maioliche di Deruta del ’600, realizzate tuttavia da maestri diversi, ma operanti forse in una medesima manifattura non ancora individuata. Si confronta con maioliche nel Museo regionale di Deruta, edite nel Catalogo della mostra di Spoleto del 1980, pagg. 119, 129; si veda anche Fiocco – Gherardi 1988, n.106.
Grande piatto a stretta tesa in aggetto su ampia parete baccellata con cavetto a umbone. Maiolica dipinta a tutto campo in policromia: “San Nicola salva i bambini dalla salamoia”, entro paesaggio con vedute urbane e a destra grande arco su pilastri; a sinistra un angelo indica l’evento prodigioso del santo Vescovo; una decorazione floreale completa il quadro. Ø cm. 44; h. cm. 5. Cond.: ottime.DERUTA, Maestro del San Nicola; sec. XVII, metà. Piatto di grande fascino per la splendida forma baccellata, la misura considerevole, e soprattutto per il dipinto dalla narrazione complessa, ha un forte impatto visivo. Da notare il pastorale del vescovo desinente a fiore e la grande capacità dell’artista di impaginare una storia in una forma baccellata a rilievo, senza impedirne l’esatta lettura. Alcuni stilemi, come nella tesa il cielo dipinto in azzurro con larghe pennellate, i pilastri, la cromia delicata, il gusto di impaginare a tutto campo un evento, si trovano in maioliche di Deruta del ’600, realizzate tuttavia da maestri diversi, ma operanti forse in una medesima manifattura non ancora individuata. Si confronta con maioliche nel Museo regionale di Deruta, edite nel Catalogo della mostra di Spoleto del 1980, pagg. 119, 129; si veda anche Fiocco – Gherardi 1988, n.106.
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