Picasso Pablo Têtes. 1956. Brocca in maiolica colorata in bianco e nero con due teste di fauni. Altezza 12,7 cm, Ø 15,2 cm. Nel 1948 Picasso si trasferisce a Vallauris dove risiederà fino al 1955. In tutti quegli anni Picasso realizza numerose sculture e dipinti tra cui La Guerre et la Paix, una delle opere maggiori di quel periodo, e si appassiona a due tecniche: la ceramica e la linoleografia. Visitando la mostra annuale dei maestri vasai di Vallauris Picasso incontra fortuitamente Suzanne e Georges Ramié proprietari di una fabbrica di ceramica, il laboratorio Madoura, e muove i suoi primi passi nell’arte ceramica, mezzo espressivo che gli offre nuovi orizzonti creativi. Picasso scultore modella la creta per farne fauni e ninfe, cola la terra come se fosse bronzo, decora instancabilmente piatti e brocche con i suoi temi preferiti (corride, donne, civette, capre…), si avvale dei supporti pi˜ù impensabili (frammenti di pentole, materiali di fornaciata oppure mattoni rotti) e inventa le paste bianche che sono ceramiche non smaltate decorate con elementi in rilievo. La ceramica per Picasso non ˜è affatto un’arte minore e nell’arco di vent’anni circa realizza quattromila opere originali. Come aveva chiesto, alcune ceramiche sono state prodotte in pi˜ù esemplari e al laboratorio Madoura spetta l’esclusiva. In tal modo, Picasso ha voluto che le sue ceramiche firmate avessero un uso quotidiano proprio come confessa ad André Malrau×: “Ho fatto dei piatti; ci si pu˜o mangiare dentro”. Alain Ramié, Picasso, Catalogue de l’oeuvre Céramique édité 19471971, n. 367.
Picasso Pablo Têtes. 1956. Brocca in maiolica colorata in bianco e nero con due teste di fauni. Altezza 12,7 cm, Ø 15,2 cm. Nel 1948 Picasso si trasferisce a Vallauris dove risiederà fino al 1955. In tutti quegli anni Picasso realizza numerose sculture e dipinti tra cui La Guerre et la Paix, una delle opere maggiori di quel periodo, e si appassiona a due tecniche: la ceramica e la linoleografia. Visitando la mostra annuale dei maestri vasai di Vallauris Picasso incontra fortuitamente Suzanne e Georges Ramié proprietari di una fabbrica di ceramica, il laboratorio Madoura, e muove i suoi primi passi nell’arte ceramica, mezzo espressivo che gli offre nuovi orizzonti creativi. Picasso scultore modella la creta per farne fauni e ninfe, cola la terra come se fosse bronzo, decora instancabilmente piatti e brocche con i suoi temi preferiti (corride, donne, civette, capre…), si avvale dei supporti pi˜ù impensabili (frammenti di pentole, materiali di fornaciata oppure mattoni rotti) e inventa le paste bianche che sono ceramiche non smaltate decorate con elementi in rilievo. La ceramica per Picasso non ˜è affatto un’arte minore e nell’arco di vent’anni circa realizza quattromila opere originali. Come aveva chiesto, alcune ceramiche sono state prodotte in pi˜ù esemplari e al laboratorio Madoura spetta l’esclusiva. In tal modo, Picasso ha voluto che le sue ceramiche firmate avessero un uso quotidiano proprio come confessa ad André Malrau×: “Ho fatto dei piatti; ci si pu˜o mangiare dentro”. Alain Ramié, Picasso, Catalogue de l’oeuvre Céramique édité 19471971, n. 367.
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