Pietro Longhi (Venezia 1702-1785) olio su tela, cm 56x68 Conosco il dipinto qui riprodotto (su tela, cm 70x53) raffigurante due pastorelli seduti e lo ritengo senza dubbio opera di Pietro Longhi (Venezia, 1702-1785). Il dipinto infatti deve iscriversi in un gruppo ben definito di opere del Longhi con le quali presenta affinità indiscutibili e non solo per lo spirito con cui è concepito il soggetto ma anche per particolarità di stile, di colorito, di pennellata. Si tratta di quei pastorelli del Museo Civico di Bassano che erano anticamente attribuiti al Crespi ma che il Pellucchini ha restituito giustamente al Longhi sulla scorta di uno studio per figura di pastore conservato nel gruppo dei disegni del Longhi al Museo Correr di Venezia. Restituzione universalmente accettata dalla critica perchè trova conferma nello stile stesso dei dipinti di Bassano. Il confronto fra questi e il dipinto qui riprodotto non può lasciare alcun dubbio: si può aggiungere soltanto che questo dimostra una qualità più sostenuta, una composizione più felice e complessa. Una composizione, devo dire, che sembra memore delle grandi composizioni pastorali del Piazzetta. Linfluenza del Piazzetta, infatti, deve aggiungersi a quella del Crespi e del Gambarini giustamente ricordata a proposito dei dipinti di Bassano. Per quel che riguarda la datazione di questo dipinto, non cè dubbio che essa debba essere la stessa dei dipinti di Bassano. Per i quali è lecito accettare una data abbastanza anticipata, cioè probabilmente prima del 40. Deve però aggiungersi che i dipinti di Bassano si avvicinano molto al gruppo delle scene popolaresche anchesse fortemente bolognesi. Per queste scene è stata proposta dalla critica una data prima del 40 ora una dopo al 70. Sono propenso a ritenere, comunque, questo dipinto (e quelle scene) opera giovanile del pittore. Va qui ricordato che altri due quadri con figure di pastorelli in piedi, vicinissimi a questi per stile e soggetto, sono stati esposti alla Mostra di Cinque Pittori del Settecento nel 1943 (Palazzo Massimo) appartenuti alla collezione Luisa Lanzi di Cannero. Giuliano Briganti
Pietro Longhi (Venezia 1702-1785) olio su tela, cm 56x68 Conosco il dipinto qui riprodotto (su tela, cm 70x53) raffigurante due pastorelli seduti e lo ritengo senza dubbio opera di Pietro Longhi (Venezia, 1702-1785). Il dipinto infatti deve iscriversi in un gruppo ben definito di opere del Longhi con le quali presenta affinità indiscutibili e non solo per lo spirito con cui è concepito il soggetto ma anche per particolarità di stile, di colorito, di pennellata. Si tratta di quei pastorelli del Museo Civico di Bassano che erano anticamente attribuiti al Crespi ma che il Pellucchini ha restituito giustamente al Longhi sulla scorta di uno studio per figura di pastore conservato nel gruppo dei disegni del Longhi al Museo Correr di Venezia. Restituzione universalmente accettata dalla critica perchè trova conferma nello stile stesso dei dipinti di Bassano. Il confronto fra questi e il dipinto qui riprodotto non può lasciare alcun dubbio: si può aggiungere soltanto che questo dimostra una qualità più sostenuta, una composizione più felice e complessa. Una composizione, devo dire, che sembra memore delle grandi composizioni pastorali del Piazzetta. Linfluenza del Piazzetta, infatti, deve aggiungersi a quella del Crespi e del Gambarini giustamente ricordata a proposito dei dipinti di Bassano. Per quel che riguarda la datazione di questo dipinto, non cè dubbio che essa debba essere la stessa dei dipinti di Bassano. Per i quali è lecito accettare una data abbastanza anticipata, cioè probabilmente prima del 40. Deve però aggiungersi che i dipinti di Bassano si avvicinano molto al gruppo delle scene popolaresche anchesse fortemente bolognesi. Per queste scene è stata proposta dalla critica una data prima del 40 ora una dopo al 70. Sono propenso a ritenere, comunque, questo dipinto (e quelle scene) opera giovanile del pittore. Va qui ricordato che altri due quadri con figure di pastorelli in piedi, vicinissimi a questi per stile e soggetto, sono stati esposti alla Mostra di Cinque Pittori del Settecento nel 1943 (Palazzo Massimo) appartenuti alla collezione Luisa Lanzi di Cannero. Giuliano Briganti
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