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Auction archive: Lot number 158

SATIRA - SCALARINI, Giuseppe. Serie di disegni satirici . 1913-1946 circa.

Auction 18.03.2004
18 Mar 2004
Estimate
€7,000 - €9,000
ca. US$8,583 - US$11,035
Price realised:
€8,680
ca. US$10,643
Auction archive: Lot number 158

SATIRA - SCALARINI, Giuseppe. Serie di disegni satirici . 1913-1946 circa.

Auction 18.03.2004
18 Mar 2004
Estimate
€7,000 - €9,000
ca. US$8,583 - US$11,035
Price realised:
€8,680
ca. US$10,643
Beschreibung:

SATIRA - SCALARINI, Giuseppe. Serie di disegni satirici . 1913-1946 circa. 70 vignette satiriche su carta acetata traslucida a pennarello nero, varie dimensioni, alcune accompagnate dai relativi ritagli di giornale dove vennero pubblicate. Uno dei padri fondatori del disegno satirico in Italia, Giuseppe Scalarini (Mantova 1873 - Milano 1948) rappresentò una spina nel fianco per capitalisti, preti, massoni, guerrafondai, politici corrotti del primo ventennio del Novecento, divenendo poi fiero oppositore del regime fascista, che lo condannò al confino prima e quindi ai campi di concentramento in Abruzzo. Fondatore del Merlin Cocai a Mantova nel 1896 e del primo giornale socialista mantovano, La Terra (1898), subì da subito una fiera censura, sino ad essere processato e condannato ad "appena" 25 anni per disegni anti-governativi. Per evitare l'arresto riparò in Austria e poi a Berlino, dove collaborò a due importanti testate; espulso pure da Berlino, su richiesta del governo italiano, si rifugiò a Londra poi nel Belgio ed a Parigi. Nel 1908, dopo la revoca del provvedimento a suo carico, tornò in Italia e riprese a pubblicare il Merlin Cocai , collaborando al Pasquino di Torino fino al 1911 quando, su chiamata di Claudio Treves, entrò a far parte della redazione dell'Avanti! Sino al 1926 il rapporto con la testata socialista fu esclusivo, con una produzione di ben 3700 disegni. Dopo vari processi e almeno tre violente aggressioni, nel dicembre del 1926 venne arrestato dalla polizia fascista e condannato al confino, prima a Lampedusa e poi a Ustica, dove rimase sino al 1929. Scarcerato, gli venne impedito di firmare "qualunque suo lavoro di qualsiasi genere", così che dovette adottare il nome della figlia per continuare a produrre. Nel 1940 venne di nuovo arrestato e inviato in Abruzzo ai campi di concentramento di Istonio e Bicchianico, da dove uscì gravemente provato nel fisico e nello spirito; sul finire del 1943 riuscì a sfuggire all'ultimo tentativo di arresto da parte della polizia di Salò. Nel 1946 collabora al Codino Rosso e al Sempre Avanti! . Morì il 30 dicembre 1948, lasciando una cospicua eredità artistica di opere edite e inedite che hanno ispirato disegnatori satirici per generazioni. Influenzato dai caricaturisti tedeschi di Lustige Blatter e di Fliegenden Blatter , il suo stile riconoscibilissimo e la sua firma con la piccola scala identificano una produzione di grande impatto espressivo, sintetica e graffiante, in cui il messaggio polemico è essenziale e definitivo, dotato di un profondità di senso mai scontata o banale. La sua produzione annovera un repertorio di immagini e situazioni politiche di assoluto valore storico, che illuminano un periodo cruciale della nostra storia contemporanea con tratti rapidi e ficcanti, spesso ben più efficaci di tante parole scritte. Non a caso per l'"invicibile Scalarini" si è parlato di disegno satirico come articolo di fondo, per la sua natura di ficcante satira costantemente orientata alla denuncia costruttiva delle deformazioni della società, del costume e della politica. Il corpus di disegni che qui si presenta abbraccia tutti i temi cari alla verve satirica scalariniana: dai misfatti della Grande Guerra, con l'accurata denuncia di chi volle gli inutili massacri inchiodando alle loro responsabilità chi avrebbe potuto evitare tanti bagni di sangue all'attacco ai giornali schierati pro bellum, in primis il Corriere della Sera e ai finanziatori più o meno "occulti" della macchina di guerra; dalla privatizzazione di aziende pubbliche contro gli interessi collettivi, alle accuse all'alta finanza - specialmente milanese - di pericolose collusioni; dalla condanna del fascismo, in tutte le sue molteplici facce, alla condanna del trasformismo repubblicano post '45. Impossibile circoscrivere insomma la vastità e varietà degli obiettivi polemici della penna di Scalarini, basti a compensare il giudizio di un "avversario" politico di quegli anni: "È il più politico dei caricaturisti ita

Auction archive: Lot number 158
Auction:
Datum:
18 Mar 2004
Auction house:
Christie's
Rome
Beschreibung:

SATIRA - SCALARINI, Giuseppe. Serie di disegni satirici . 1913-1946 circa. 70 vignette satiriche su carta acetata traslucida a pennarello nero, varie dimensioni, alcune accompagnate dai relativi ritagli di giornale dove vennero pubblicate. Uno dei padri fondatori del disegno satirico in Italia, Giuseppe Scalarini (Mantova 1873 - Milano 1948) rappresentò una spina nel fianco per capitalisti, preti, massoni, guerrafondai, politici corrotti del primo ventennio del Novecento, divenendo poi fiero oppositore del regime fascista, che lo condannò al confino prima e quindi ai campi di concentramento in Abruzzo. Fondatore del Merlin Cocai a Mantova nel 1896 e del primo giornale socialista mantovano, La Terra (1898), subì da subito una fiera censura, sino ad essere processato e condannato ad "appena" 25 anni per disegni anti-governativi. Per evitare l'arresto riparò in Austria e poi a Berlino, dove collaborò a due importanti testate; espulso pure da Berlino, su richiesta del governo italiano, si rifugiò a Londra poi nel Belgio ed a Parigi. Nel 1908, dopo la revoca del provvedimento a suo carico, tornò in Italia e riprese a pubblicare il Merlin Cocai , collaborando al Pasquino di Torino fino al 1911 quando, su chiamata di Claudio Treves, entrò a far parte della redazione dell'Avanti! Sino al 1926 il rapporto con la testata socialista fu esclusivo, con una produzione di ben 3700 disegni. Dopo vari processi e almeno tre violente aggressioni, nel dicembre del 1926 venne arrestato dalla polizia fascista e condannato al confino, prima a Lampedusa e poi a Ustica, dove rimase sino al 1929. Scarcerato, gli venne impedito di firmare "qualunque suo lavoro di qualsiasi genere", così che dovette adottare il nome della figlia per continuare a produrre. Nel 1940 venne di nuovo arrestato e inviato in Abruzzo ai campi di concentramento di Istonio e Bicchianico, da dove uscì gravemente provato nel fisico e nello spirito; sul finire del 1943 riuscì a sfuggire all'ultimo tentativo di arresto da parte della polizia di Salò. Nel 1946 collabora al Codino Rosso e al Sempre Avanti! . Morì il 30 dicembre 1948, lasciando una cospicua eredità artistica di opere edite e inedite che hanno ispirato disegnatori satirici per generazioni. Influenzato dai caricaturisti tedeschi di Lustige Blatter e di Fliegenden Blatter , il suo stile riconoscibilissimo e la sua firma con la piccola scala identificano una produzione di grande impatto espressivo, sintetica e graffiante, in cui il messaggio polemico è essenziale e definitivo, dotato di un profondità di senso mai scontata o banale. La sua produzione annovera un repertorio di immagini e situazioni politiche di assoluto valore storico, che illuminano un periodo cruciale della nostra storia contemporanea con tratti rapidi e ficcanti, spesso ben più efficaci di tante parole scritte. Non a caso per l'"invicibile Scalarini" si è parlato di disegno satirico come articolo di fondo, per la sua natura di ficcante satira costantemente orientata alla denuncia costruttiva delle deformazioni della società, del costume e della politica. Il corpus di disegni che qui si presenta abbraccia tutti i temi cari alla verve satirica scalariniana: dai misfatti della Grande Guerra, con l'accurata denuncia di chi volle gli inutili massacri inchiodando alle loro responsabilità chi avrebbe potuto evitare tanti bagni di sangue all'attacco ai giornali schierati pro bellum, in primis il Corriere della Sera e ai finanziatori più o meno "occulti" della macchina di guerra; dalla privatizzazione di aziende pubbliche contro gli interessi collettivi, alle accuse all'alta finanza - specialmente milanese - di pericolose collusioni; dalla condanna del fascismo, in tutte le sue molteplici facce, alla condanna del trasformismo repubblicano post '45. Impossibile circoscrivere insomma la vastità e varietà degli obiettivi polemici della penna di Scalarini, basti a compensare il giudizio di un "avversario" politico di quegli anni: "È il più politico dei caricaturisti ita

Auction archive: Lot number 158
Auction:
Datum:
18 Mar 2004
Auction house:
Christie's
Rome
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