Alciati Andrea Emblemata D.A. Alciati, denuo ab ipso autore recognita, ac, quae desiderabantur, imaginibus locupletata. Accesserunt noua aliquot ab autore emblemata suis quoque eiconibus insignita.Lugd.: apud Guliel. Rouilium, 1550. In-8° (mm 187x113). Pagine: 226, [4] di [6]. Manca l'ultima carta bianca. Frontespizio inquadrato da elaborata cornice architettonica xilografica con marca tipografica di Rouillé. 211 emblemi xilografici racchiusi entro elaborate bordure architettoniche xilografiche, eccetto 6, inquadrate da differenti cornici. Lieve gora al margine inferiore del fascicolo C, qualche carta uniformemente brunita, piccola macchia di inchiostro alle cc. D4 e D5. Legatura ottocentesca in marocchino bruno, piatti inquadrati da due cornici a triplice filetto impresso a secco, ferri floreali impressi in oro agli angoli esterni della cornice interna e nello specchio centrale. Tagli dorati e goffrati. Dorso a sette nervi, titolo impresso in oro al terzo scomparto, data di stampa al piede. Abrasioni ai piatti, cerniere usurate, mancanza all'estremità superiore del dorso, angoli consunti. Al contropiatto anteriore ex-libris 'E.F'. Rara edizione di questa celebre collezione di allegorie e simboli redatta dal giurista milanese Andrea Alciati (1492-1550): "L'emblema combina insieme un motto ed un'immagine allegorica con un breve testo esplicativo in versi latini, che aiuta a decodificare il significato nascosto della figura." (Govi, Fabrizio. I classici che hanno fatto l'Italia.Milano, Regnani, 2010, pp. 62-63) Gli Emblemata divennero archetipo di una letteratura che ebbe straordinario successo e diffusione: dall'apparazione della princeps, impressa ad Asburgo nel 1531, al 1600 vengono censite ben 127 edizioni (Green 2), tra le quali la presente, includendo 211 emblemi, può essere considerata una delle più complete.Brunet I, 148.
Alciati Andrea Emblemata D.A. Alciati, denuo ab ipso autore recognita, ac, quae desiderabantur, imaginibus locupletata. Accesserunt noua aliquot ab autore emblemata suis quoque eiconibus insignita.Lugd.: apud Guliel. Rouilium, 1550. In-8° (mm 187x113). Pagine: 226, [4] di [6]. Manca l'ultima carta bianca. Frontespizio inquadrato da elaborata cornice architettonica xilografica con marca tipografica di Rouillé. 211 emblemi xilografici racchiusi entro elaborate bordure architettoniche xilografiche, eccetto 6, inquadrate da differenti cornici. Lieve gora al margine inferiore del fascicolo C, qualche carta uniformemente brunita, piccola macchia di inchiostro alle cc. D4 e D5. Legatura ottocentesca in marocchino bruno, piatti inquadrati da due cornici a triplice filetto impresso a secco, ferri floreali impressi in oro agli angoli esterni della cornice interna e nello specchio centrale. Tagli dorati e goffrati. Dorso a sette nervi, titolo impresso in oro al terzo scomparto, data di stampa al piede. Abrasioni ai piatti, cerniere usurate, mancanza all'estremità superiore del dorso, angoli consunti. Al contropiatto anteriore ex-libris 'E.F'. Rara edizione di questa celebre collezione di allegorie e simboli redatta dal giurista milanese Andrea Alciati (1492-1550): "L'emblema combina insieme un motto ed un'immagine allegorica con un breve testo esplicativo in versi latini, che aiuta a decodificare il significato nascosto della figura." (Govi, Fabrizio. I classici che hanno fatto l'Italia.Milano, Regnani, 2010, pp. 62-63) Gli Emblemata divennero archetipo di una letteratura che ebbe straordinario successo e diffusione: dall'apparazione della princeps, impressa ad Asburgo nel 1531, al 1600 vengono censite ben 127 edizioni (Green 2), tra le quali la presente, includendo 211 emblemi, può essere considerata una delle più complete.Brunet I, 148.
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