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Auction archive: Lot number 14

Domenico di Zanobi (Maestro della

Estimate
€60,000 - €80,000
ca. US$82,875 - US$110,500
Price realised:
n. a.
Auction archive: Lot number 14

Domenico di Zanobi (Maestro della

Estimate
€60,000 - €80,000
ca. US$82,875 - US$110,500
Price realised:
n. a.
Beschreibung:

Domenico di Zanobi (Maestro della Natività Johnson) (Firenze, documentato dal 1467 al 1481) MADONNA IN ADORAZIONE DEL BAMBINO tempera e olio su tavola, cm 74x43, entro cornice coeva a tabernacolo dorata e dipinta nella fascia con piccole stelle, intagliata a motivo di palmette e fiori sulla cimasa e ai lati della centinatura. Sul gradino iscrizione dipinta “•AVE•MARIA•GRATIA•P•”, nella parte inferiore, terminante a volute con rosette, stemma nobiliare dipinto, cm 127x75 Corredato da attestato di libera circolazione Il nome convenzionale di Maestro della Natività Johnson fu proposto da Everett Fahy nel 1966 sulla base dell’ Adorazione del Bambino della collezione Johnson, l’opera meglio conosciuta agli studi storico artistici del corpus del maestro. Sulla base dei dipinti raccolti attorno al nome del pittore da parte di Fahy, Gemma Landolfi nel 1988 pubblicò un più completo repertorio di fotografie delle opere dell’artista, ricostruendone la probabile formazione attraverso i suoi cambiamenti stilistici. Successivamente nel 1990 Anna Maria Bernacchioni identificò l’artista con Domenico di Zanobi che risulta iscritto nel 1445 alla compagnia di San Zanobi delle Laudi che si adunava in Santa Maria del Fiore. A partire dallo studio della tavola di Domenico di Michelino per la cappella Chellini di San Miniato al Tedesco, la studiosa individuò nella predella un intervento di un suo collaboratore che stilisticamente coincideva con la mano del Maestro della Natività Johnson, al quale peraltro la storiografia artistica aveva attribuito l’ Incoronazione della Vergine di Santa Maria del Fortino, ora in Palazzo Roffia, San Miniato, commissionata dalla stessa famiglia a un artista di nome Domenico che tuttavia per ragioni stilistiche e di datazione non poteva essere identificato con Domenico di Michelino. Fu quindi l’intrecciarsi delle strettissime analogie stilistiche con gli indizi documentari, quali la presenza dal 1467 nella bottega di Domenico di Michelino di via delle Terme di un compagno di nome Domenico, a confermare l’identificazione del Maestro della Natività Johnson con Domenico di Zanobi. A seguito di tale identificazione è stato inoltre possibile chiarire taluni aspetti relativi ai collaboratori di Lippi tra cui va senza dubbio annoverato Domenico di Zanobi da individuare con il maestro di nome Domenico documentato come aiutante di Lippi nel 1460 per l’altare della compagnia dei Preti di Santa Trinità in Pistoia. Il pittore fu infatti a lungo scolaro e collaboratore di Lippi ed anche dopo la morte di quest’ultimo collaborò con il figlio Filippino per portare a termine opere lasciate incompiute da Filippo. Domenico di Zanobi ricevette quindi negli anni ’70 due importanti commissioni quali la Lamentazione sopra la testa di Cristo per la chiesa di Santa Felicita, da parte di Caterina Frescobaldi Pitti, e la Vergine del Soccorso per la cappella dei Velluti in Santo Spirito. Nel suo stile l’artista mostra l’influenza di molteplici maestri fiorentini contemporanei come nella Crocifissione del Fogg Art Museum di Cambridge in cui rivela l’influsso di Andrea del Castagno o come nell’ Adorazione Johnson che richiama Alessio Baldovinetti. Tali affinità con Baldovinetti si devono probabilmente alla popolarità della Natività ad affresco dipinta nell’atrio dell’Annunziata, come nell’uso di muraglie diroccate e tettoie che forse a causa della ripetitività delle commissioni vennero tradotte il più delle volte dal nostro maestro secondo soluzioni semplicistiche. Verso il 1476 l’artista iniziò ad adattare il suo stile alla nuova generazione di artisti ed in particolare guardò a Sandro Botticelli nella maggiore attenzione per i dettagli eleganti, come le mani lunghe e affusolate delle Madonne, e una resa più raffinata e addolcita delle fisionomie. Il dipinto qui presentato si colloca pertanto nella serie di Adorazioni eseguite da Domenico di Zanobi secondo schemi compositivi in parte ripetuti e realizzate in gran parte, come nel nos

Auction archive: Lot number 14
Auction:
Datum:
16 Apr 2014
Auction house:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italy
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
Beschreibung:

Domenico di Zanobi (Maestro della Natività Johnson) (Firenze, documentato dal 1467 al 1481) MADONNA IN ADORAZIONE DEL BAMBINO tempera e olio su tavola, cm 74x43, entro cornice coeva a tabernacolo dorata e dipinta nella fascia con piccole stelle, intagliata a motivo di palmette e fiori sulla cimasa e ai lati della centinatura. Sul gradino iscrizione dipinta “•AVE•MARIA•GRATIA•P•”, nella parte inferiore, terminante a volute con rosette, stemma nobiliare dipinto, cm 127x75 Corredato da attestato di libera circolazione Il nome convenzionale di Maestro della Natività Johnson fu proposto da Everett Fahy nel 1966 sulla base dell’ Adorazione del Bambino della collezione Johnson, l’opera meglio conosciuta agli studi storico artistici del corpus del maestro. Sulla base dei dipinti raccolti attorno al nome del pittore da parte di Fahy, Gemma Landolfi nel 1988 pubblicò un più completo repertorio di fotografie delle opere dell’artista, ricostruendone la probabile formazione attraverso i suoi cambiamenti stilistici. Successivamente nel 1990 Anna Maria Bernacchioni identificò l’artista con Domenico di Zanobi che risulta iscritto nel 1445 alla compagnia di San Zanobi delle Laudi che si adunava in Santa Maria del Fiore. A partire dallo studio della tavola di Domenico di Michelino per la cappella Chellini di San Miniato al Tedesco, la studiosa individuò nella predella un intervento di un suo collaboratore che stilisticamente coincideva con la mano del Maestro della Natività Johnson, al quale peraltro la storiografia artistica aveva attribuito l’ Incoronazione della Vergine di Santa Maria del Fortino, ora in Palazzo Roffia, San Miniato, commissionata dalla stessa famiglia a un artista di nome Domenico che tuttavia per ragioni stilistiche e di datazione non poteva essere identificato con Domenico di Michelino. Fu quindi l’intrecciarsi delle strettissime analogie stilistiche con gli indizi documentari, quali la presenza dal 1467 nella bottega di Domenico di Michelino di via delle Terme di un compagno di nome Domenico, a confermare l’identificazione del Maestro della Natività Johnson con Domenico di Zanobi. A seguito di tale identificazione è stato inoltre possibile chiarire taluni aspetti relativi ai collaboratori di Lippi tra cui va senza dubbio annoverato Domenico di Zanobi da individuare con il maestro di nome Domenico documentato come aiutante di Lippi nel 1460 per l’altare della compagnia dei Preti di Santa Trinità in Pistoia. Il pittore fu infatti a lungo scolaro e collaboratore di Lippi ed anche dopo la morte di quest’ultimo collaborò con il figlio Filippino per portare a termine opere lasciate incompiute da Filippo. Domenico di Zanobi ricevette quindi negli anni ’70 due importanti commissioni quali la Lamentazione sopra la testa di Cristo per la chiesa di Santa Felicita, da parte di Caterina Frescobaldi Pitti, e la Vergine del Soccorso per la cappella dei Velluti in Santo Spirito. Nel suo stile l’artista mostra l’influenza di molteplici maestri fiorentini contemporanei come nella Crocifissione del Fogg Art Museum di Cambridge in cui rivela l’influsso di Andrea del Castagno o come nell’ Adorazione Johnson che richiama Alessio Baldovinetti. Tali affinità con Baldovinetti si devono probabilmente alla popolarità della Natività ad affresco dipinta nell’atrio dell’Annunziata, come nell’uso di muraglie diroccate e tettoie che forse a causa della ripetitività delle commissioni vennero tradotte il più delle volte dal nostro maestro secondo soluzioni semplicistiche. Verso il 1476 l’artista iniziò ad adattare il suo stile alla nuova generazione di artisti ed in particolare guardò a Sandro Botticelli nella maggiore attenzione per i dettagli eleganti, come le mani lunghe e affusolate delle Madonne, e una resa più raffinata e addolcita delle fisionomie. Il dipinto qui presentato si colloca pertanto nella serie di Adorazioni eseguite da Domenico di Zanobi secondo schemi compositivi in parte ripetuti e realizzate in gran parte, come nel nos

Auction archive: Lot number 14
Auction:
Datum:
16 Apr 2014
Auction house:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italy
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
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