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Auction archive: Lot number 149

Filippo Tagliolini (Fogliano di Cascia, 1745 – Napoli, 1809), The Judgement of Paris, 1790-1795, bisquit, 53x40x40 cm

Estimate
€15,000 - €25,000
ca. US$15,714 - US$26,190
Price realised:
n. a.
Auction archive: Lot number 149

Filippo Tagliolini (Fogliano di Cascia, 1745 – Napoli, 1809), The Judgement of Paris, 1790-1795, bisquit, 53x40x40 cm

Estimate
€15,000 - €25,000
ca. US$15,714 - US$26,190
Price realised:
n. a.
Beschreibung:

Filippo Tagliolini (Fogliano di Cascia, 1745 – Napoli, 1809), The Judgement of Paris, 1790-1795, bisquit, 53x40x40 cm Filippo Tagliolini (Fogliano di Cascia 1745 - Napoli 1809) GIUDIZIO DI PARIDE, 1790-1795 gruppo di biscuit, cm 53x40x40 La scultura raffigura l’episodio mitologico del “Giudizio di Paride”, soggetto che si ripete in altri esemplari di mano di Filippo Tagliolini che dal 1780 fino alla morte lavorò come modellatore presso la Reale Fabbrica della porcellana di Napoli (attiva tra il 1771 e il 1807). Su una balza rocciosa il giovane Paride, riconoscibile per il capo coperto dal berretto frigio, offre il pomo della discordia, destinato alla Divinità più bella dell’Olimpo, a Venere. Alle spalle del giovane Minerva, appoggiata allo scudo, osserva sdegnosa la scena mentre, in alto, Era si allontana sul proprio carro trainato da due pavoni in atteggiamento drammatico. Ai piedi del giovane pastore un cane abbaia contro la civetta che accompagna Minerva, alle spalle della quale, dietro una roccia, un amorino poggia il ginocchio su un masso. Il Giudizio di Paride, insieme al Carro dell'Aurora e alla Caduta dei Giganti, è stato riconosciuto tra i gruppi di grandi dimensioni ideati e prodotti nella Reale Fabbrica Ferdinandea a Napoli da Filippo Tagliolini La storia del gruppo è legata a quella del famoso Servizio delle Vedute del Regno di Napoli, più noto come servizio dell’Oca, che riproduceva le più belle vedute del Regno di Napoli: il centrotavola associato al servizio, disperso in più collezioni museali, raffigurava l’Elogio del regno di Napoli e delle Due Sicilie, attraverso la riproduzione di opere scultoree della collezione farnese e di sculture più recentemente scoperte durante gli scavi di Pompei con chiaro e coerente intento celebrativo della Casa Borbone. In accordo con il gusto dell’epoca, il centrotavola sarebbe nato nella manifattura napoletana nel momento della direzione di Domenico Venturi, attento conoscitore dell’archeologia, che nel 1780 incontra il genio di Filippo Tagliolini di formazione romana con una grande esperienza maturata nelle manifatture di porcellana in Veneto, quando la manifattura aderisce ormai al Neoclassicismo. A conferma di ciò Angela Caròla Perotti fa riferimento ad un documento che descrive i restauri eseguito da Raffaele Giovine nel 1830, individuando una serie di figure riconoscibili e associabili a questo contesto, tra le quali spicca un "gruppo da sei figure" con il Giudizio di Paride che ornava il centro della tavola, circondato da 114 tra gruppi e figurine, alcune delle quali riproducenti soggetti. La commessa, che prevedeva un numero cospicuo di figure che ruotavano attorno ai gruppi centrali, portò a utilizzare una tecnica compositiva dei vari modelli diversamente atteggiati a seconda dell’estro e delle capacità del maestro modellatore. Secondo la studiosa, la figura di Era-Giunone del gruppo del Giudizio di Paride trova riscontro nelle danzatrici della collezione parigina Durand, mentre il Paride riprende lo schema del giovane pastore rappresentato nel Paride Torlonia o in quello del Cavaceppi. La figura di Venere infine trarrebbe spunto dalla Flora Farnese. Il Dessert fu probabilmente concepito tra il 1785 e il 1787 in occasione del progetto del Venturi di eseguire una copia del famoso Servizio Ercolanese ideato per Carlo re di Spagna come dono del figlio Ferdinando. Tale commessa fu disdetta, ma fu concesso a Tagliolini di concludere la grande scultura raffigurante La caduta dei Giganti e di lavorare ai modelli di riproduzione dall’antico, che tanto successo avevano presso i viaggiatori del Gran Tour. A questa serie seguì un successivo arricchimento tra il 1793 e il 1795, quando si manifestò l’esigenza di produrre un nuovo servizio per i grandi banchetti ufficiali del re a cui associare un Dessert, ipoteticamente già predisposto proprio grazie al lavoro e alle sperimentazioni di Tagliolini: l’intera serie di figure, a quanto risulta da una lista dei lavori da lui svolti, e

Auction archive: Lot number 149
Auction:
Datum:
16 Jun 2022
Auction house:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italy
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
Beschreibung:

Filippo Tagliolini (Fogliano di Cascia, 1745 – Napoli, 1809), The Judgement of Paris, 1790-1795, bisquit, 53x40x40 cm Filippo Tagliolini (Fogliano di Cascia 1745 - Napoli 1809) GIUDIZIO DI PARIDE, 1790-1795 gruppo di biscuit, cm 53x40x40 La scultura raffigura l’episodio mitologico del “Giudizio di Paride”, soggetto che si ripete in altri esemplari di mano di Filippo Tagliolini che dal 1780 fino alla morte lavorò come modellatore presso la Reale Fabbrica della porcellana di Napoli (attiva tra il 1771 e il 1807). Su una balza rocciosa il giovane Paride, riconoscibile per il capo coperto dal berretto frigio, offre il pomo della discordia, destinato alla Divinità più bella dell’Olimpo, a Venere. Alle spalle del giovane Minerva, appoggiata allo scudo, osserva sdegnosa la scena mentre, in alto, Era si allontana sul proprio carro trainato da due pavoni in atteggiamento drammatico. Ai piedi del giovane pastore un cane abbaia contro la civetta che accompagna Minerva, alle spalle della quale, dietro una roccia, un amorino poggia il ginocchio su un masso. Il Giudizio di Paride, insieme al Carro dell'Aurora e alla Caduta dei Giganti, è stato riconosciuto tra i gruppi di grandi dimensioni ideati e prodotti nella Reale Fabbrica Ferdinandea a Napoli da Filippo Tagliolini La storia del gruppo è legata a quella del famoso Servizio delle Vedute del Regno di Napoli, più noto come servizio dell’Oca, che riproduceva le più belle vedute del Regno di Napoli: il centrotavola associato al servizio, disperso in più collezioni museali, raffigurava l’Elogio del regno di Napoli e delle Due Sicilie, attraverso la riproduzione di opere scultoree della collezione farnese e di sculture più recentemente scoperte durante gli scavi di Pompei con chiaro e coerente intento celebrativo della Casa Borbone. In accordo con il gusto dell’epoca, il centrotavola sarebbe nato nella manifattura napoletana nel momento della direzione di Domenico Venturi, attento conoscitore dell’archeologia, che nel 1780 incontra il genio di Filippo Tagliolini di formazione romana con una grande esperienza maturata nelle manifatture di porcellana in Veneto, quando la manifattura aderisce ormai al Neoclassicismo. A conferma di ciò Angela Caròla Perotti fa riferimento ad un documento che descrive i restauri eseguito da Raffaele Giovine nel 1830, individuando una serie di figure riconoscibili e associabili a questo contesto, tra le quali spicca un "gruppo da sei figure" con il Giudizio di Paride che ornava il centro della tavola, circondato da 114 tra gruppi e figurine, alcune delle quali riproducenti soggetti. La commessa, che prevedeva un numero cospicuo di figure che ruotavano attorno ai gruppi centrali, portò a utilizzare una tecnica compositiva dei vari modelli diversamente atteggiati a seconda dell’estro e delle capacità del maestro modellatore. Secondo la studiosa, la figura di Era-Giunone del gruppo del Giudizio di Paride trova riscontro nelle danzatrici della collezione parigina Durand, mentre il Paride riprende lo schema del giovane pastore rappresentato nel Paride Torlonia o in quello del Cavaceppi. La figura di Venere infine trarrebbe spunto dalla Flora Farnese. Il Dessert fu probabilmente concepito tra il 1785 e il 1787 in occasione del progetto del Venturi di eseguire una copia del famoso Servizio Ercolanese ideato per Carlo re di Spagna come dono del figlio Ferdinando. Tale commessa fu disdetta, ma fu concesso a Tagliolini di concludere la grande scultura raffigurante La caduta dei Giganti e di lavorare ai modelli di riproduzione dall’antico, che tanto successo avevano presso i viaggiatori del Gran Tour. A questa serie seguì un successivo arricchimento tra il 1793 e il 1795, quando si manifestò l’esigenza di produrre un nuovo servizio per i grandi banchetti ufficiali del re a cui associare un Dessert, ipoteticamente già predisposto proprio grazie al lavoro e alle sperimentazioni di Tagliolini: l’intera serie di figure, a quanto risulta da una lista dei lavori da lui svolti, e

Auction archive: Lot number 149
Auction:
Datum:
16 Jun 2022
Auction house:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italy
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
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