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Auction archive: Lot number 724

Franz Werner Von Tamm detto Monsù Daparait (1658-1724)

Antique and Old Masters
14 Mar 2013 - 15 Mar 2013
Estimate
€12,000 - €14,000
ca. US$15,556 - US$18,149
Price realised:
€13,000
ca. US$16,852
Auction archive: Lot number 724

Franz Werner Von Tamm detto Monsù Daparait (1658-1724)

Antique and Old Masters
14 Mar 2013 - 15 Mar 2013
Estimate
€12,000 - €14,000
ca. US$15,556 - US$18,149
Price realised:
€13,000
ca. US$16,852
Beschreibung:

Franz Werner Von Tamm detto Monsù Daparait (1658-1724) coppia di dipinti ad olio su tela, cm 197x131 Perizia di Giancarlo Sestieri. Gentile signore, ho esaminato con interesse questa notevole coppia di Nature morte con cacciagione (dipinti a olio su tele, cm 197x131), che costituiscono una significativa nuova acquisizione al catalogo di Franz Werner von Tamm detto Monsù Daparait (Amburgo 1658-Vienna 1754), in quanto ne esemplificano compiutamente le positive peculiarità, sia sotto il profilo esecutivo che sotto quello inventivo. Infatti esse sono tra le non molte opere del maestro tedesco, che svolse una carriera di grande successo a Roma tra il 1685 al 1700 circa, che ci offrono una vasta selezione di frutta, unita nella parte inferiore a una rappresentativa inserzione di cacciagione, con una ambientazione all’aria aperta di uno squarcio paesaggistico che si apre su un lato superiore. La parte alta delle due composizioni è imperniata su due pergolati, con una rigogliosa messe di grappoli di uve bianca e nera, con larghe foglie ramate che scendono in basso su un lato, lasciando spazio al centro alla raffigurazione di brani di frutta, o semplicemente adagiati al suolo. Tutti moduli espositivi tipici del Von Tamm che fu uno dei più completi specialisti di natura morta - tra i tanti stranieri che agirono a Roma principalmente nella seconda metà del Seicento - esplicando anche una perizia di animalista, di cui questo pendant ci offre appunto uno dei suoi esempi più rappresentativi. In una delle due tele, accanto a vari volatili, compaiono due lepri; nell'altra, oltre agli uccelli e a un cerbiatto, sulla destra è un cane accovacciato. Una presenza che ritroviamo quasi uguale in un quadro della galleria Tajan di Parigi, pubblicato nel volume Pittura di Natura Morta a Roma. Artisti stranieri 1630-1750 (a cura di G. e U. Bocchi, Editrici Arti Grafiche Castello, Viadana (Mantova), 2000, pag. 222, fig. FT.26), in cui un capitolo è dedicato al maestro di Amburgo con un ricco repertorio illustrato, così da costituire quasi un'opera monografica sull'artista. Dal cui esame si possono analizzare vari convincenti raffronti, tanto per la frutta e i fiori quanto per la cacciagione, atti a confermare, per i due quadri qui presi in esame, la cifra stilistica e tipologica del Von Tamm. Di certo una delle personalità più variegate nel folto novero dei naturamortisti, italiani e stranieri, attivi a Roma. Dove fu famoso anche per il fatto di aver sostituito Karel von Vogelaer nei favori del caposcuola Maratti, quale suo collaboratore in una fortunata serie di quadri, rappresentanti Putti con festoni di fiori, o Camerano, dominatore delle arti a Roma nella seconda metà del Seicento. comunque il Von Tamm, giovandosi anche delle utili introduzioni del Van Wittel nell'ambito romano, seppe inserirsi con naturalezza nel fervido filone della natura morta romana seicentesca, raccordandosi all'indirizzo tracciato da Michelangelo Pace e Abraham Brueghel ma guardando con profitto pure ai caposcuola precedenti, quali Mario dei Fiori, Paolo Porpora Giovanni Stanchi e il suo operoso atelier, e soprattutto Michelangelo Cerquozzi al quale mi paiono ispirarsi direttamente le cascate di uva della presente coppia. Un inserimento attuato però con originalità, senza rinnegare la sua matrice nordica e le sue precedenti esperienze di animalista, che mise a frutto in molte pitture eseguite nel lungo soggiorno romano. Sul suo successo si sofferma a lungo il biografo L. Pascoli, ricordando il suo soprannome di Daprait o Dapper - che secondo lui sgnificava bravo - assegnatogli nella Schilderbent, un'associazione di artisti nordici parodiante la Accademia di San Luca; e scrivendo delle sue doti di spirito, rapidità e prestezza, che gli valse il favore delle maggiori famiglie aristocratiche romane e la protezione del marchese Nicola Maria Pallavicini (due suoi grandi Vasi di fiori sono nella Galleria Pallavicini a Roma). Nel 1701 il Von Tamm è a Vienna al servizio dell'impe

Auction archive: Lot number 724
Auction:
Datum:
14 Mar 2013 - 15 Mar 2013
Auction house:
Cambi Casa d'Aste
Castello Mackenzie Mura di san Bartolomeo 16c 16
16122 Genova
Italy
info@cambiaste.com
+39 010 8395029
+39 010 879482
Beschreibung:

Franz Werner Von Tamm detto Monsù Daparait (1658-1724) coppia di dipinti ad olio su tela, cm 197x131 Perizia di Giancarlo Sestieri. Gentile signore, ho esaminato con interesse questa notevole coppia di Nature morte con cacciagione (dipinti a olio su tele, cm 197x131), che costituiscono una significativa nuova acquisizione al catalogo di Franz Werner von Tamm detto Monsù Daparait (Amburgo 1658-Vienna 1754), in quanto ne esemplificano compiutamente le positive peculiarità, sia sotto il profilo esecutivo che sotto quello inventivo. Infatti esse sono tra le non molte opere del maestro tedesco, che svolse una carriera di grande successo a Roma tra il 1685 al 1700 circa, che ci offrono una vasta selezione di frutta, unita nella parte inferiore a una rappresentativa inserzione di cacciagione, con una ambientazione all’aria aperta di uno squarcio paesaggistico che si apre su un lato superiore. La parte alta delle due composizioni è imperniata su due pergolati, con una rigogliosa messe di grappoli di uve bianca e nera, con larghe foglie ramate che scendono in basso su un lato, lasciando spazio al centro alla raffigurazione di brani di frutta, o semplicemente adagiati al suolo. Tutti moduli espositivi tipici del Von Tamm che fu uno dei più completi specialisti di natura morta - tra i tanti stranieri che agirono a Roma principalmente nella seconda metà del Seicento - esplicando anche una perizia di animalista, di cui questo pendant ci offre appunto uno dei suoi esempi più rappresentativi. In una delle due tele, accanto a vari volatili, compaiono due lepri; nell'altra, oltre agli uccelli e a un cerbiatto, sulla destra è un cane accovacciato. Una presenza che ritroviamo quasi uguale in un quadro della galleria Tajan di Parigi, pubblicato nel volume Pittura di Natura Morta a Roma. Artisti stranieri 1630-1750 (a cura di G. e U. Bocchi, Editrici Arti Grafiche Castello, Viadana (Mantova), 2000, pag. 222, fig. FT.26), in cui un capitolo è dedicato al maestro di Amburgo con un ricco repertorio illustrato, così da costituire quasi un'opera monografica sull'artista. Dal cui esame si possono analizzare vari convincenti raffronti, tanto per la frutta e i fiori quanto per la cacciagione, atti a confermare, per i due quadri qui presi in esame, la cifra stilistica e tipologica del Von Tamm. Di certo una delle personalità più variegate nel folto novero dei naturamortisti, italiani e stranieri, attivi a Roma. Dove fu famoso anche per il fatto di aver sostituito Karel von Vogelaer nei favori del caposcuola Maratti, quale suo collaboratore in una fortunata serie di quadri, rappresentanti Putti con festoni di fiori, o Camerano, dominatore delle arti a Roma nella seconda metà del Seicento. comunque il Von Tamm, giovandosi anche delle utili introduzioni del Van Wittel nell'ambito romano, seppe inserirsi con naturalezza nel fervido filone della natura morta romana seicentesca, raccordandosi all'indirizzo tracciato da Michelangelo Pace e Abraham Brueghel ma guardando con profitto pure ai caposcuola precedenti, quali Mario dei Fiori, Paolo Porpora Giovanni Stanchi e il suo operoso atelier, e soprattutto Michelangelo Cerquozzi al quale mi paiono ispirarsi direttamente le cascate di uva della presente coppia. Un inserimento attuato però con originalità, senza rinnegare la sua matrice nordica e le sue precedenti esperienze di animalista, che mise a frutto in molte pitture eseguite nel lungo soggiorno romano. Sul suo successo si sofferma a lungo il biografo L. Pascoli, ricordando il suo soprannome di Daprait o Dapper - che secondo lui sgnificava bravo - assegnatogli nella Schilderbent, un'associazione di artisti nordici parodiante la Accademia di San Luca; e scrivendo delle sue doti di spirito, rapidità e prestezza, che gli valse il favore delle maggiori famiglie aristocratiche romane e la protezione del marchese Nicola Maria Pallavicini (due suoi grandi Vasi di fiori sono nella Galleria Pallavicini a Roma). Nel 1701 il Von Tamm è a Vienna al servizio dell'impe

Auction archive: Lot number 724
Auction:
Datum:
14 Mar 2013 - 15 Mar 2013
Auction house:
Cambi Casa d'Aste
Castello Mackenzie Mura di san Bartolomeo 16c 16
16122 Genova
Italy
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