Niccolò dell'Abate (Modena 1510 - Fontainebleau 1571) affresco, cm 47x34 Perizia di Raffaele Argenziano. Il dipinto è sicuramente un'opera di eccellente qualità che si può collocare cronologicamente verso la metà del XVI secolo. L'artista che ha realizzato l'affresco, può essere identificato con uno degli esponenti più importanti della cosiddetta Scuola di Fontainebleau, e cioè con il modenese Niccolò dell'Abate (1510-1571). La sua attività si è svolta prima in Italia, tra Modena e Bologna, poi in Francia, accanto al Primaticcio, con il quale ha dipinto molti affreschi, da queste opere che sono oggi distrutte si può supporre che provenga il frammento del vecchio canuto, pezzo di bravura di manierismo elegante e raffinato che nasce dalla cultura di Parmigianino e Primaticcio. Resta da interpretare il soggetto, che di carattere sicuramente profano, ricorda l'iconografia dei filosofi antichi.
Niccolò dell'Abate (Modena 1510 - Fontainebleau 1571) affresco, cm 47x34 Perizia di Raffaele Argenziano. Il dipinto è sicuramente un'opera di eccellente qualità che si può collocare cronologicamente verso la metà del XVI secolo. L'artista che ha realizzato l'affresco, può essere identificato con uno degli esponenti più importanti della cosiddetta Scuola di Fontainebleau, e cioè con il modenese Niccolò dell'Abate (1510-1571). La sua attività si è svolta prima in Italia, tra Modena e Bologna, poi in Francia, accanto al Primaticcio, con il quale ha dipinto molti affreschi, da queste opere che sono oggi distrutte si può supporre che provenga il frammento del vecchio canuto, pezzo di bravura di manierismo elegante e raffinato che nasce dalla cultura di Parmigianino e Primaticcio. Resta da interpretare il soggetto, che di carattere sicuramente profano, ricorda l'iconografia dei filosofi antichi.
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