Buonarroti Michelangelo il giovane Delle lodi del granduca di Toscana Cosimo II. Orazione... Recitata... nell'Accademia Fiorentina il di 21 di Dicembre 1621. In Firenze: appresso Pietro Cecconcelli, alle Stelle medicee, 1622. In-4° (mm 220x140). Pagine [4], 46, [2]. Marca tipografica incisa in legno al frontespizio, capilettera e testatine xilografici. Legatura in mezzo marocchino marrone, carta marmorizzata ai piatti, titoli e fregi in oro al dorso a 5 nervi. Buon esemplare, antico intervento a carta C1, piccole mende al dorso. Al frontespizio invio autografo dell'Autore, nipote e omonimo del pittore Michelangelo Buonarroti 'All'Ill.mo Sig. Marchese da Bufalo l'autore'. Edizione originale di questa orazione funebre in onore del Granduca di Toscana Cosimo II de' Medici, morto nel febbraio del 1621, impreziosita dalla dedica autografa dell'Autore, nipote omonimo di Michelangelo Buonarroti 'il Grande'. Buonarroti il Giovane fu cortigiano e poeta di un certo successo, partecip˜o alle attività dell'Accademia Fiorentina e di quella della Crusca e a partire dal 1600 ottenne numerosi incarichi ufficiali presso la corte medicea, con specifiche competenze e responsabilità soprattutto nel settore delle feste e degli spettacoli. Il favore di cui godeva presso i Medici si incrin˜o a causa di una sua opera rappresentata al teatro degli Uffizi nel 1619, la Fiera, in cui la società fiorentina del tempo era ritratta in una prospettiva borghese e mercantile, lontana e inconciliabile con l’ottica aristocratica che dominava a corte; l’Autore non venne completamente bandito, come dimostra questo elogio funebre, ma progressivamente messo ai margini, privato di quel ruolo di primo piano che ne aveva decretato l'ascesa nei primi decenni del XVII secolo. Gamba, 2031; Vinciana, 3656; BL STC I, 162.
Buonarroti Michelangelo il giovane Delle lodi del granduca di Toscana Cosimo II. Orazione... Recitata... nell'Accademia Fiorentina il di 21 di Dicembre 1621. In Firenze: appresso Pietro Cecconcelli, alle Stelle medicee, 1622. In-4° (mm 220x140). Pagine [4], 46, [2]. Marca tipografica incisa in legno al frontespizio, capilettera e testatine xilografici. Legatura in mezzo marocchino marrone, carta marmorizzata ai piatti, titoli e fregi in oro al dorso a 5 nervi. Buon esemplare, antico intervento a carta C1, piccole mende al dorso. Al frontespizio invio autografo dell'Autore, nipote e omonimo del pittore Michelangelo Buonarroti 'All'Ill.mo Sig. Marchese da Bufalo l'autore'. Edizione originale di questa orazione funebre in onore del Granduca di Toscana Cosimo II de' Medici, morto nel febbraio del 1621, impreziosita dalla dedica autografa dell'Autore, nipote omonimo di Michelangelo Buonarroti 'il Grande'. Buonarroti il Giovane fu cortigiano e poeta di un certo successo, partecip˜o alle attività dell'Accademia Fiorentina e di quella della Crusca e a partire dal 1600 ottenne numerosi incarichi ufficiali presso la corte medicea, con specifiche competenze e responsabilità soprattutto nel settore delle feste e degli spettacoli. Il favore di cui godeva presso i Medici si incrin˜o a causa di una sua opera rappresentata al teatro degli Uffizi nel 1619, la Fiera, in cui la società fiorentina del tempo era ritratta in una prospettiva borghese e mercantile, lontana e inconciliabile con l’ottica aristocratica che dominava a corte; l’Autore non venne completamente bandito, come dimostra questo elogio funebre, ma progressivamente messo ai margini, privato di quel ruolo di primo piano che ne aveva decretato l'ascesa nei primi decenni del XVII secolo. Gamba, 2031; Vinciana, 3656; BL STC I, 162.
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