Beschreibung:

D'Annunzio Gabriele Poemetto autografo 'A Castore e Polluce ricostruttori di chiese'. [Calabria, giugno, dopo il 1921]. Manoscritto autografo vergato in inchiostro nero al recto di cinque carte (mm 285x197) in grafia corsiva. Le carte, originariamente ripiegate, sono spillate all’angolo superiore sinistro. Firma di Gabriele D’Annunzio all’ultima carta e suo schizzo a evidenziare un post-scriptum. Lievi macchie di inchiostro ma buono stato di conservazione. Bella e lunga lettera autografa di D’Annunzio in forma di poemetto, indirizzata a intimi amici celati dal mitologico appellativo degli eroici gemelli Castore e Polluce. L’incipit del componimento ne ambienta la stesura in 'terra calabra’ nonostante non sia attestato alcun viaggio del Vate in Calabria. La lettera, non datata, venne sicuramente composta durante il cosiddetto esilio a Gardone Riviera (19211938), come si evince dal riferimento al Vittoriano, la villa di Cargnacco che D’Annunzio acquist˜o nel 1921 e successivamente ampli˜o e apr˜ì al pubblico, ribattezzandola Vittoriale degli Italiani. Significativa appare la trascrizione dell’ammonimento edonistico "Rosam cape, spina cave" vergato all’ultima carta e sottolineato motto che D’Annunzio fece incidere su un architrave in pietra sormontato da una Venere acefala nel giardino del Vittoriale. Numerose sono le suggestioni mitologiche che accompagnano i ricordi del poeta, ormai "monocolo", ma ancora animato dal "vecchio cuore di Legionario".