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Auction archive: Lot number 544

ARCHIVIO FRANCO FERRARA. Franco FERRARA (1911-1985) è stato, oltre che un importante compositore, strumentista (iniziò la carriera come violinista) e direttore d'orchestra, probabilmente il maggior docente musicale del Novecento italiano. Suoi alliev...

Auction 04.06.2002
4 Jun 2002
Estimate
€2,000 - €3,000
ca. US$1,910 - US$2,866
Price realised:
€2,232
ca. US$2,132
Auction archive: Lot number 544

ARCHIVIO FRANCO FERRARA. Franco FERRARA (1911-1985) è stato, oltre che un importante compositore, strumentista (iniziò la carriera come violinista) e direttore d'orchestra, probabilmente il maggior docente musicale del Novecento italiano. Suoi alliev...

Auction 04.06.2002
4 Jun 2002
Estimate
€2,000 - €3,000
ca. US$1,910 - US$2,866
Price realised:
€2,232
ca. US$2,132
Beschreibung:

ARCHIVIO FRANCO FERRARA. Franco FERRARA (1911-1985) è stato, oltre che un importante compositore, strumentista (iniziò la carriera come violinista) e direttore d'orchestra, probabilmente il maggior docente musicale del Novecento italiano. Suoi allievi - ai corsi al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, all'Accademia Chigiana di Siena e altrove - sono alcuni fra i maggiori direttori d'orchestra di oggi. Questa ampia sezione dal suo prezioso Archivio personale ospita numerosi cimeli manoscritti di grandissimo interesse: anzitutto una raccolta di manoscritti autografi firmati delle sue composizioni (a partire dai puerilia , come la Gavotta e l' Andante per strumenti ad arco, entrambi datati Palermo - città originaria del musicista - li 8 Giugno 1924 ; per poi annoverare, fra l'altro, una Sonata in do per pianoforte solo , una Ouverture e altri brani per contrabbasso, una Cantata ad una voce ed orchestra in onore di Vincenzo Bellini su versi di Luigi Donati ecc. ecc.), quindi un archivio fotografico (che raccoglie soprattutto un gran numero di copie delle sue immagini promozionali, nel periodo dell'attività concertistica), alcune carte private (veline di lettere famigliari, il Foglio di congedo illimitato dal R. Esercito Italiano in data 1941...), cimeli di concerti altrui, eccetera. Ma la sezione più toccante dell'Archivio è quella riguardante l'attività concertistica del Maestro, che si segue nel dettaglio grazie a un grande album uso computisteria che raccoglie centinaia fra ritagli di giornale, volantini pubblicitari e programmi di sala, e al cui piatto superiore è scritto Critiche di concerti sinfonici . Ferrara, proveniente dalle file orchestrali col suo violino, s'impose infatti nel 1939 a livello nazionale, e l'anno seguente a livello internazionale, come uno dei più promettenti giovani direttori d'orchestra del mondo. E' commovente un manoscritto di suo pugno, che traduce un articolo del "Neukollner Tagelsblatt" del 23 ottobre 1940, a firma Johannes Jacobi. E' la vera, la grande consacrazione: Il primo concerto diretto in Berlino dal giovane Maestro italiano Franco Ferrara, nel giorno stesso in cui il giovane maestro tedesco Herbert von Karajan - quale direttore del "Staatsoperkonzert"- ha riportato la sua prima vittoria, può considerarsi come il duplicato di quell'avvenimento, poiché anche il Ferrara sembra esser chiamato ad una carriera eccezionale. Egli proviene dall'Orchestra Fiorentina dove era 1o violino di spalla, e qui egli ha ora - si può dire - "suonato" il suo programma su uno strumento magistrale quale la nostra Filarmonica (che lo ha invitato per un concerto straordinario) . Era davvero un inizio folgorante. Ma già in quel 1940 (come testimoniato dagli articoli relativi alla serata al Teatro Adriano di Roma del 3 aprile 1940) si erano profilati i problemi di salute che qualche anno dopo impediranno al Maestro di proseguire nella sua attività concertistica. Quella sera, a Roma, Ferrara ebbe a crollare sul primo violino di spalla della sua orchestra mentre dirigeva la Quinta Sinfonia di Dvorak; e l'episodio si ripeté un altro paio di volte in circostanze analoghe. Sindrome da iperaffaticamento e stress da perfezionismo maniacale stroncarono insomma sul nascere quella che non a torto poteva apparirte ai giornali tedeschi come una carriera parallela a quella del Wunderkind Von Karajan, che in quei mesi fatali contendeva al Dio Furtwangler lo scettro della popolarità. Nei mesi e negli anni di guerra, che seguiamo sempre sfogliando le pagine colme di ritagli del grande album compilato dal Maestro, Ferrara si prodiga prestando la sua opera in situazioni di conforto per i feriti, proseguendo peraltro sino allo stremo le stagioni "regolari" nei principali siti concertistici italiani. Toccante un ritaglio del "Resto del Carlino" del 1 febbraio 1944 (in programma, a concludere, la Settima di Beethoven): Magnifico. Bisogna ripeterlo. Qualcuno, tra il pubblico, ha detto: perfetto. Cronaca, dunque, lietissima e acclamazi

Auction archive: Lot number 544
Auction:
Datum:
4 Jun 2002
Auction house:
Christie's
Rome
Beschreibung:

ARCHIVIO FRANCO FERRARA. Franco FERRARA (1911-1985) è stato, oltre che un importante compositore, strumentista (iniziò la carriera come violinista) e direttore d'orchestra, probabilmente il maggior docente musicale del Novecento italiano. Suoi allievi - ai corsi al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, all'Accademia Chigiana di Siena e altrove - sono alcuni fra i maggiori direttori d'orchestra di oggi. Questa ampia sezione dal suo prezioso Archivio personale ospita numerosi cimeli manoscritti di grandissimo interesse: anzitutto una raccolta di manoscritti autografi firmati delle sue composizioni (a partire dai puerilia , come la Gavotta e l' Andante per strumenti ad arco, entrambi datati Palermo - città originaria del musicista - li 8 Giugno 1924 ; per poi annoverare, fra l'altro, una Sonata in do per pianoforte solo , una Ouverture e altri brani per contrabbasso, una Cantata ad una voce ed orchestra in onore di Vincenzo Bellini su versi di Luigi Donati ecc. ecc.), quindi un archivio fotografico (che raccoglie soprattutto un gran numero di copie delle sue immagini promozionali, nel periodo dell'attività concertistica), alcune carte private (veline di lettere famigliari, il Foglio di congedo illimitato dal R. Esercito Italiano in data 1941...), cimeli di concerti altrui, eccetera. Ma la sezione più toccante dell'Archivio è quella riguardante l'attività concertistica del Maestro, che si segue nel dettaglio grazie a un grande album uso computisteria che raccoglie centinaia fra ritagli di giornale, volantini pubblicitari e programmi di sala, e al cui piatto superiore è scritto Critiche di concerti sinfonici . Ferrara, proveniente dalle file orchestrali col suo violino, s'impose infatti nel 1939 a livello nazionale, e l'anno seguente a livello internazionale, come uno dei più promettenti giovani direttori d'orchestra del mondo. E' commovente un manoscritto di suo pugno, che traduce un articolo del "Neukollner Tagelsblatt" del 23 ottobre 1940, a firma Johannes Jacobi. E' la vera, la grande consacrazione: Il primo concerto diretto in Berlino dal giovane Maestro italiano Franco Ferrara, nel giorno stesso in cui il giovane maestro tedesco Herbert von Karajan - quale direttore del "Staatsoperkonzert"- ha riportato la sua prima vittoria, può considerarsi come il duplicato di quell'avvenimento, poiché anche il Ferrara sembra esser chiamato ad una carriera eccezionale. Egli proviene dall'Orchestra Fiorentina dove era 1o violino di spalla, e qui egli ha ora - si può dire - "suonato" il suo programma su uno strumento magistrale quale la nostra Filarmonica (che lo ha invitato per un concerto straordinario) . Era davvero un inizio folgorante. Ma già in quel 1940 (come testimoniato dagli articoli relativi alla serata al Teatro Adriano di Roma del 3 aprile 1940) si erano profilati i problemi di salute che qualche anno dopo impediranno al Maestro di proseguire nella sua attività concertistica. Quella sera, a Roma, Ferrara ebbe a crollare sul primo violino di spalla della sua orchestra mentre dirigeva la Quinta Sinfonia di Dvorak; e l'episodio si ripeté un altro paio di volte in circostanze analoghe. Sindrome da iperaffaticamento e stress da perfezionismo maniacale stroncarono insomma sul nascere quella che non a torto poteva apparirte ai giornali tedeschi come una carriera parallela a quella del Wunderkind Von Karajan, che in quei mesi fatali contendeva al Dio Furtwangler lo scettro della popolarità. Nei mesi e negli anni di guerra, che seguiamo sempre sfogliando le pagine colme di ritagli del grande album compilato dal Maestro, Ferrara si prodiga prestando la sua opera in situazioni di conforto per i feriti, proseguendo peraltro sino allo stremo le stagioni "regolari" nei principali siti concertistici italiani. Toccante un ritaglio del "Resto del Carlino" del 1 febbraio 1944 (in programma, a concludere, la Settima di Beethoven): Magnifico. Bisogna ripeterlo. Qualcuno, tra il pubblico, ha detto: perfetto. Cronaca, dunque, lietissima e acclamazi

Auction archive: Lot number 544
Auction:
Datum:
4 Jun 2002
Auction house:
Christie's
Rome
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